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Perchè si vota il 13 Aprile? 
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Messaggio Perchè si vota il 13 Aprile?
Date un'occhiata a quest'articolo e fatemi sapere cosa ne pensate, un mio amico proprio stamattina mi ha mandato una mail con questo link:
http://www.quotidianostyle.com/contr-j0 ... 169JL.html
leggetelo..

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IL PALMARES NON SI PRESCRIVE

[Una volta a Pietro Secchia] Cos'ha fatto ieri la Juve? [...] E tu pretendi di fare la rivoluzione senza sapere i risultati della Juve? (Palmiro Togliatti)


giovedì 10 aprile 2008, ore 9:22
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Messaggio Re: Perchè si vota il 13 Aprile?
krili ha scritto:
Date un'occhiata a quest'articolo e fatemi sapere cosa ne pensate, un mio amico proprio stamattina mi ha mandato una mail con questo link:
http://www.quotidianostyle.com/contr-j0 ... 169JL.html
leggetelo..


Quello che dice l'articolo è assolutamente vero. Non solo: ogni partito che si presenta alle elezioni, anche quelli che rimangono sotto l'1%, riceveranno un contributo di 2,5 milioni di euro da spendere in 5 anni (periodo di legislatura) anche nel caso in cui la legislatura s'interrompe e si va ad elezioni anticipate com'è di fatto avvenuto. Ciò significa che anche partiti come l'Udeur di Mastella che non si presentano a queste elezioni che hanno causato, facendo cadere il governo, continueranno fino al 2011 a prendere constributi nostri. Spero tu, ora, capisca che non c'è alcun piedistallo sotto i miei piedi, non ci sono bende ideologiche sui miei occhi: il mio odio non è e non può essere verso la politica, ma verso il multipartismo italiano che dietro la bandiera dei valori e delle ideologie ha preso per i fondelli, per più di mezzo secolo, quella parte di italiani onesti. Sono dichiaratamente a favore di un sistema partitico in cui gli attori siano pochi (io ne preferirei solo 2, in un vero e proprio bipartitismo) non ideologici e decisi il giorno dopo a governare davvero: cioè a dare vere risposte ai cittadini. Ma affinchè ciò sia possibile occorre cambiare le regole del gioco, come quelle poc'anzi descritte.


giovedì 10 aprile 2008, ore 12:11
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Adesso ho capito perchè esiste Forza Nuova


giovedì 10 aprile 2008, ore 12:15
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Messaggio Re: Perchè si vota il 13 Aprile?
ghelaspolis ha scritto:
krili ha scritto:
Date un'occhiata a quest'articolo e fatemi sapere cosa ne pensate, un mio amico proprio stamattina mi ha mandato una mail con questo link:
http://www.quotidianostyle.com/contr-j0 ... 169JL.html
leggetelo..


Quello che dice l'articolo è assolutamente vero. Non solo: ogni partito che si presenta alle elezioni, anche quelli che rimangono sotto l'1%, riceveranno un contributo di 2,5 milioni di euro da spendere in 5 anni (periodo di legislatura) anche nel caso in cui la legislatura s'interrompe e si va ad elezioni anticipate com'è di fatto avvenuto. Ciò significa che anche partiti come l'Udeur di Mastella che non si presentano a queste elezioni che hanno causato, facendo cadere il governo, continueranno fino al 2011 a prendere constributi nostri. Spero tu, ora, capisca che non c'è alcun piedistallo sotto i miei piedi, non ci sono bende ideologiche sui miei occhi: il mio odio non è e non può essere verso la politica, ma verso il multipartismo italiano che dietro la bandiera dei valori e delle ideologie ha preso per i fondelli, per più di mezzo secolo, quella parte di italiani onesti. Sono dichiaratamente a favore di un sistema partitico in cui gli attori siano pochi (io ne preferirei solo 2, in un vero e proprio bipartitismo) non ideologici e decisi il giorno dopo a governare davvero: cioè a dare vere risposte ai cittadini. Ma affinchè ciò sia possibile occorre cambiare le regole del gioco, come quelle poc'anzi descritte.


Scusa, mi potresti parlare meglio di questo "contributo"? ..cioè sono soldi che ricevono senza avere l'obbligo di giustificarne l'uso, sono contributi che percepiscono per la campagna elettorale, spiegami meglio perchè è interessante questa cosa..

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giovedì 10 aprile 2008, ore 14:26
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Messaggio Re: Perchè si vota il 13 Aprile?
krili ha scritto:
ghelaspolis ha scritto:
krili ha scritto:
Date un'occhiata a quest'articolo e fatemi sapere cosa ne pensate, un mio amico proprio stamattina mi ha mandato una mail con questo link:
http://www.quotidianostyle.com/contr-j0 ... 169JL.html
leggetelo..


Quello che dice l'articolo è assolutamente vero. Non solo: ogni partito che si presenta alle elezioni, anche quelli che rimangono sotto l'1%, riceveranno un contributo di 2,5 milioni di euro da spendere in 5 anni (periodo di legislatura) anche nel caso in cui la legislatura s'interrompe e si va ad elezioni anticipate com'è di fatto avvenuto. Ciò significa che anche partiti come l'Udeur di Mastella che non si presentano a queste elezioni che hanno causato, facendo cadere il governo, continueranno fino al 2011 a prendere constributi nostri. Spero tu, ora, capisca che non c'è alcun piedistallo sotto i miei piedi, non ci sono bende ideologiche sui miei occhi: il mio odio non è e non può essere verso la politica, ma verso il multipartismo italiano che dietro la bandiera dei valori e delle ideologie ha preso per i fondelli, per più di mezzo secolo, quella parte di italiani onesti. Sono dichiaratamente a favore di un sistema partitico in cui gli attori siano pochi (io ne preferirei solo 2, in un vero e proprio bipartitismo) non ideologici e decisi il giorno dopo a governare davvero: cioè a dare vere risposte ai cittadini. Ma affinchè ciò sia possibile occorre cambiare le regole del gioco, come quelle poc'anzi descritte.


Scusa, mi potresti parlare meglio di questo "contributo"? ..cioè sono soldi che ricevono senza avere l'obbligo di giustificarne l'uso, sono contributi che percepiscono per la campagna elettorale, spiegami meglio perchè è interessante questa cosa..


E' un contributo una tantum per spese elettorali: lascio a te intuire il resto.


giovedì 10 aprile 2008, ore 14:30
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Beh! ci siamo capiti... le solite leggi del cà, che si fanno a piacimento. Infatti il mio odio per questo sistema politico, nasce da cose come questa, o come quella sui finanziamenti milionari ai giornali e come tutte quelle cose che hanno sempre fatto, non x tutti ma solo x "loro"..
Magari tu dici che col bipartitismo si ridurrebbero determinati sperperi, ma il fatto è che "loro" sono cosi' marci che troverebbero subito qualcos'altro.
Il problema (a mio modo di vedere), non stà solo nel n° dei partiti, (anche perchè secondo me, due partiti non riuscirebbero a rappresentare gli ideali di tutti i cittadini) ma sul fatto dell'onestà e della capacità di chi ci governa, che tende sempre a fare gli interessi di pochi, disinteressantosi dei bisogni della maggior parte dei cittadini.

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giovedì 10 aprile 2008, ore 15:03
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Aggiungo un'altra cosa che ho sentito su radio1 stamattina:
si diceva che in questa campagna elettorale, ognuno ha portato avanti le sue proposte, c'è chi vede primaria l'esigenza x le politiche sociali, chi le politiche per le imprese, chi per la famiglia, ma 1 cosa è certa, visto che siamo l'ultimo paese europeo x crescita economica, ma il primo x sperpero di denaro pubblico, la prima cosa che dovrebbe fare chiunque prenderà la guida del governo, non sarebbe quella di iniziare a tagliare drasticamente questi costi?

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giovedì 10 aprile 2008, ore 15:10
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krili ha scritto:
Beh! ci siamo capiti... le solite leggi del cà, che si fanno a piacimento. Infatti il mio odio per questo sistema politico, nasce da cose come questa, o come quella sui finanziamenti milionari ai giornali e come tutte quelle cose che hanno sempre fatto, non x tutti ma solo x "loro"..
Magari tu dici che col bipartitismo si ridurrebbero determinati sperperi, ma il fatto è che "loro" sono cosi' marci che troverebbero subito qualcos'altro.
Il problema (a mio modo di vedere), non stà solo nel n° dei partiti, (anche perchè secondo me, due partiti non riuscirebbero a rappresentare gli ideali di tutti i cittadini) ma sul fatto dell'onestà e della capacità di chi ci governa, che tende sempre a fare gli interessi di pochi, disinteressantosi dei bisogni della maggior parte dei cittadini.


Non sono così sprovveduto da non tener conto dell'eventualità rimarcata in grassetto, ma non sono altrettanto ingenuo da pensare che ad un popolo onesto equivalga un classe politica marcia. Ne approfitto per precisare che il contributo una tantum è complessivo ed i candidati hanno diritto alla ripartizione, che la legge prevede un tetto massimo ma non è detto che il candidato debba raggiungerlo e che hanno diritto alla ripartizione complessiva anche i partiti purchè non al di sotto dell'1% (avevo scritto erroneamente alche al di sotto dell'1%). Ci sarebbe tanto altro, ma la sostanza non cambia: "fatta la legge, trovato l'inganno" è un proverbio italico che non va riferito esclusivamente ai politici, ma anche ai cittadini e la casistica che registra la cronaca è piena.


giovedì 10 aprile 2008, ore 15:48
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Allora, fammi capire meglio perchè per te il bipartitismo rappresenta una soluzione, veramente, non lo dico ironicamente, ma mi piacerebbe capire meglio il tuo punto di vista.
Penso di aver capito, che a te non piacciono le soluzioni x cosi' dire idealistiche, (correggimi se sbaglio), ma se non si cambiano gli attori che ci sono attualmente, cambieranno mai le carte in tavola?

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giovedì 10 aprile 2008, ore 16:53
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krili ha scritto:
Allora, fammi capire meglio perchè per te il bipartitismo rappresenta una soluzione, veramente, non lo dico ironicamente, ma mi piacerebbe capire meglio il tuo punto di vista.
Penso di aver capito, che a te non piacciono le soluzioni x cosi' dire idealistiche, (correggimi se sbaglio), ma se non si cambiano gli attori che ci sono attualmente, cambieranno mai le carte in tavola?


Hai capito bene, Krili, d'altro canto sono stato già abbastanza chiaro sul punto: non credo più a qualsiasi forma di ideologia giacchè non permette un libero esercizio del pensiero e considero un'ipocrisia proclamarsi laici per poi richiamarsi ad un credo ideologico misto a pratiche clientelari. Ho visto comunisti, democristiani, socialisti, socialdemocratici, repubblicani e liberali votare il partito senza avere alcuna parola in merito alle selezioni delle candidature e quindi senza chiedersi se quegli uomini erano giusti: oggi ci si scandalizza perchè ci sono le liste bloccate e Grillo grida all'anticostituzionalità, ma quando il "beppe nazionale" lavorava in Rai, era in prima serata col varietà, quando veniva ospite al festival di Sanremo, per quanto "scomodo" una tale baggaianata non se la sarebbe neanche sognata di dirla. Ho sentito comunisti dire, non moriremo mai democristiani.....potrei continuare.
Il male italiano è la Partitocrazia e conseguente corollario: l'Autoreferenzialità. La Partitocrazia è figlia di una forna di governo che assegna il predominio assoluto al Parlamento e, quindi, chi lo occupa: cioè i partiti. L'Autoreferenzialità è espressione della dicotomia Società Politica-Società Civile, con la prima che dice alla seconda: ingrosso il debito pubblico per non farti stare male, ti raccomando il figlio, ovvero il parente, ovvero ancora l'amico di turno, se proprio ti vuoi lamentare fallo, ma quando abbiamo bisogno (voto) non mancare. Questo era la Prima Repubblica, questo è la Prima Repubblica: perchè non è cambiato nulla. Non cambia la Costituzione, non cambia nulla: chi dice il contrario è un bugiardo. Eppure, Krili, di attori ne sono cambiati ma le carte in tavola sono sempre le stesse.
Il Bipartitismo non ideologico è la soluzione alla partitocrazia italiana: due partiti, solo per comodità d'impostazione a destra e sinistra, dove contano gli uomini selezionati dalla base e le idee espresse in un programma sottoposto al vaglio elettorale. Per consolidarsi, il bipartitismo deve adottare una legge elettorale che lo modelli e necessariamente deve liberare la scena politica dall'ombra dei sindacati e degli altri gruppi di pressione: chi vuole sostenere un partito, lo fa pubblicamente davanti gli elettori e se ne assume le conseguenze, altrimenti si mantiene fuori dalla politica e fa ciò che gli compete. Non più dirigenti a fare apprendistato nel sindacato per poi fare il salto nel partito di riferimento. Niente cooptazioni, carrierismi e strumentalizzazioni delle categorie che si rappresenta: dal sindacato con i lavoratori, all'editore con i lettori e via discorrendo.
Il bipartitismo è la via maestra alla Governabilità e all'Alternanza, che è qualcosa che non attiene alla legge elettorale. Un partito vince le elezioni è un partito legittimato dalla maggioranza degli elettori a governare per 5 anni: se fa bene viene riconfermato, se fa male no. E per governare davvero occorre decidere sui problemi davvero: l'esperienza inequivocabilmente insegna che più partiti (con appendici clientelari) ci sono meno decisioni ci sono. L'Italia, invero, è nota per essere il paese delle non-decisioni.
Ma ciò che è più importante è che il bipartitismo lo deve scegliere l'elettore, oggi, con un atto di fiducia. Domani potrebbe continuare a sceglierlo, ma consapevolmente, se nel frattempo le regole del gioco sono cambiate: quando parlo di regole del gioco alludo alla riforma della Costituzione (Modifica della Forma di Governo, Fine del Bicameralismo Perfetto; Revisione dei Regolamenti Parlamentari; Abbassamento Quorum per Referendum; Referendum Propositivo e non solo solo Abrogativo; Riforma del CSM; Principio di Sussidiarietà: in una sola parola, la fine della dittatura del parlamento italiano, anzi, "romano").
E' chiaro che il bipartitismo non si fa in un giorno e che non si possono cambiare tutti gli attori in un sol colpo. Va da se che se gli italiani la pensano diversamente col voto di domenica e lunedì, o se coloro che oggi parlano di riforme politico-istituzionali domani se lo scorderanno, tornerò beatamente a non votare: ma se c'è qualcuno che finalmente si muove in una direzione che considero la migliore da percorrere, alle urne devo tornarci: come finirà, non lo so. Del resto, cosa mi costa: per quel che mi riguarda, il seggio elettorale è a pochi metri di distanza e ne approfitterò per fare una breve passeggiata.
Come faccio a dire che ci si muove verso una direzione diversa con gli stessi attori in campo? La legge elettorale non è cambiata eppure non ci sono più le coalizioni: questo perchè il premio di maggioranza spetta alla lista e la "porcellum" non indica se la lista dev'essere un singolo partito o una coalizione. Quello che oggi fa il PD o il PDL poteva benissimo essere fatto due anni fa, come mi sarei aspettato ad esempio dalla "Rosa nel Pugno" (Socialisti+Radicali). In quell'occasione non votai, domenica prossima si.


venerdì 11 aprile 2008, ore 10:58
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Ad essere sincero, sono d'accordo su molti tuoi punti (non su tutti), ma forse la differenza sostanziale tra il mio e il tuo punto di vista, sta nel fatto, che ritengo questa tua esposizione, anch'essa molto idealista e difficilmente raggiungibile con le facce che attualmente ricoprono le cariche preposte a questi cambiamenti.
Come hai detto tu, tra Prima Repubblica ed ora non è cambiato nulla, e purtroppo non ho nemmeno un pizzico di fiducia che ciò possa cambiare mantenendo i soliti volti a gestire le redini del nostro Bel Paese e il motivo per cui non voterò determinate facce è proprio quello.
La cosa più bella di questa discussione sai qual'è? ..è che spero di commettere un errore questo fine settimana e che in un futuro prossimo si riuscisse a realizzare almeno un terzo di quello che dici tu.. saremmo tutti + felici!

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venerdì 11 aprile 2008, ore 11:34
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io credo che chi ha un'ideale ha tutto il diritto di poterlo esprimere anche in forma di partito, nel rispetto del confronto e di regole. La mancanza di libertà di pensiero esiste ancora. Penso appunto a chi ha ideologie forti, considerate estreme, o a quegli scienziati che hanno dedicato anni a terapie anticancro che al sistema servo del denaro non interessa, agli economisti che hanno cercato di spiegare come l'EURO abbia danneggiato l'economia locale mentre il PENSIERO UNICO della democrazia ritiene che ci abbia solo portato benefici (senza per altro essere mai precisi sui perchè), agli storici che stanno finalmente accedendo ad archivi fino a pochi anni fa inaccessibili e stanno riscrivendo e revisionando la storia in una maniera poco conveniente al sistema attuale (un esempio su tutti la figura del porco mercenario Garibaldi del suo cane Bixio e del suo finanziatore fallito Cavour). Nel mio piccolo, so che a parte il Dott. Calabrese, la Montalcini, Veronesi e pochi altri mafiosi, chi in campo sanitarioed alimentare ha argomenti diversi da quelli ufficiali non riesce nemmeno a pubblicare i lavori sulle riviste di riferimento e non riceve finanziamenti per la ricerca nonostante le versioni ufficiali non producano risultati confortanti.
Smontato l'argomento "libertà di pensiero", che non è affatto una prerogativa di questo sistema, ammiro molto di più chi lotta per qualcosa in cui crede davvero anziche gente vuota e "omologata" che vive di calcoli e tornaconti quotidiani.
la politica ormai è faccenda di pochi, hanno occupato i posti e accontentando chi devono accontentare non si muoveranno più da quei troni.

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"Le masse popolari in Europa,non sono contro le masse popolari in Africa.
Quelli che sfruttano le risorse in Africa,sono gli stessi che sfruttano l'Europa.
Abbiamo un nemico comune ! " (Thomas Sankara)
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Ultima modifica di siciliano eseguita venerdì 11 aprile 2008, ore 17:08, modificato 1 volta in totale.



venerdì 11 aprile 2008, ore 12:41
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krili ha scritto:
Ad essere sincero, sono d'accordo su molti tuoi punti (non su tutti), ma forse la differenza sostanziale tra il mio e il tuo punto di vista, sta nel fatto, che ritengo questa tua esposizione, anch'essa molto idealista e difficilmente raggiungibile con le facce che attualmente ricoprono le cariche preposte a questi cambiamenti.
Come hai detto tu, tra Prima Repubblica ed ora non è cambiato nulla, e purtroppo non ho nemmeno un pizzico di fiducia che ciò possa cambiare mantenendo i soliti volti a gestire le redini del nostro Bel Paese e il motivo per cui non voterò determinate facce è proprio quello.
La cosa più bella di questa discussione sai qual'è? ..è che spero di commettere un errore questo fine settimana e che in un futuro prossimo si riuscisse a realizzare almeno un terzo di quello che dici tu.. saremmo tutti + felici!


la speranza è quella: torno a votare alle politiche per coerenza in quel che penso, non perchè gli attori in campo se lo meritino. Perdonami, ci tengo a precisare che la mia descrizione è ideale non idealista. Se riuscissero a determinare la fine del bicameralismo perfetto, uniformare i regolamenti parlamentari in aderenza al dettato costituzionale ed assegnare più poteri al capo del governo, sarebbe già una "rivoluzione".


venerdì 11 aprile 2008, ore 14:17
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ghelaspolis ha scritto:
krili ha scritto:
Ad essere sincero, sono d'accordo su molti tuoi punti (non su tutti), ma forse la differenza sostanziale tra il mio e il tuo punto di vista, sta nel fatto, che ritengo questa tua esposizione, anch'essa molto idealista e difficilmente raggiungibile con le facce che attualmente ricoprono le cariche preposte a questi cambiamenti.
Come hai detto tu, tra Prima Repubblica ed ora non è cambiato nulla, e purtroppo non ho nemmeno un pizzico di fiducia che ciò possa cambiare mantenendo i soliti volti a gestire le redini del nostro Bel Paese e il motivo per cui non voterò determinate facce è proprio quello.
La cosa più bella di questa discussione sai qual'è? ..è che spero di commettere un errore questo fine settimana e che in un futuro prossimo si riuscisse a realizzare almeno un terzo di quello che dici tu.. saremmo tutti + felici!


la speranza è quella: torno a votare alle politiche per coerenza in quel che penso, non perchè gli attori in campo se lo meritino. Perdonami, ci tengo a precisare che la mia descrizione è ideale non idealista. Se riuscissero a determinare la fine del bicameralismo perfetto, uniformare i regolamenti parlamentari in aderenza al dettato costituzionale ed assegnare più poteri al capo del governo, sarebbe già una "rivoluzione".


Infatti!
Io rispetto molto la tua decisione e mi fa piacere che ci sia gente che a votare ci andrà per le tue motivazioni, poiché ne conosco tanti altri che, aimè, credono alle favolette raccontate da chi, oramai da decenni è abituata solo a far quello.
Penso che la politica "ideale" da te descritta la si possa raggiungere solo sradicando definitivamente chi ha da sempre ostacolato la sua nascita e secondo me fare una legge di iniziativa popolare, come quella che ha proposto Grillo, ( parlamentari puliti, definitivamente a casa dopo aver miseramente fallito, senza conflitto d'interessi etc etc.) sarebbe una gran cosa, quanto meno per dare uno scossone al sistema e ridare fiducia a quei cittadini che ormai per colpa di molte delle cose descritte da Siciliano nel post precedente, non hanno più la minima considerazione e stima nei confronti delle figure istituzionali.

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venerdì 11 aprile 2008, ore 15:28
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krili ha scritto:
ghelaspolis ha scritto:
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Ad essere sincero, sono d'accordo su molti tuoi punti (non su tutti), ma forse la differenza sostanziale tra il mio e il tuo punto di vista, sta nel fatto, che ritengo questa tua esposizione, anch'essa molto idealista e difficilmente raggiungibile con le facce che attualmente ricoprono le cariche preposte a questi cambiamenti.
Come hai detto tu, tra Prima Repubblica ed ora non è cambiato nulla, e purtroppo non ho nemmeno un pizzico di fiducia che ciò possa cambiare mantenendo i soliti volti a gestire le redini del nostro Bel Paese e il motivo per cui non voterò determinate facce è proprio quello.
La cosa più bella di questa discussione sai qual'è? ..è che spero di commettere un errore questo fine settimana e che in un futuro prossimo si riuscisse a realizzare almeno un terzo di quello che dici tu.. saremmo tutti + felici!


la speranza è quella: torno a votare alle politiche per coerenza in quel che penso, non perchè gli attori in campo se lo meritino. Perdonami, ci tengo a precisare che la mia descrizione è ideale non idealista. Se riuscissero a determinare la fine del bicameralismo perfetto, uniformare i regolamenti parlamentari in aderenza al dettato costituzionale ed assegnare più poteri al capo del governo, sarebbe già una "rivoluzione".


Infatti!
Io rispetto molto la tua decisione e mi fa piacere che ci sia gente che a votare ci andrà per le tue motivazioni, poiché ne conosco tanti altri che, aimè, credono alle favolette raccontate da chi, oramai da decenni è abituata solo a far quello.
Penso che la politica "ideale" da te descritta la si possa raggiungere solo sradicando definitivamente chi ha da sempre ostacolato la sua nascita e secondo me fare una legge di iniziativa popolare, come quella che ha proposto Grillo, ( parlamentari puliti, definitivamente a casa dopo aver miseramente fallito, senza conflitto d'interessi etc etc.) sarebbe una gran cosa, quanto meno per dare uno scossone al sistema e ridare fiducia a quei cittadini che ormai per colpa di molte delle cose descritte da Siciliano nel post precedente, non hanno più la minima considerazione e stima nei confronti delle figure istituzionali.


Hai centrato la questione: quel che Grillo non dice è che con l'iniziativa legislativa al massimo produci un progetto di legge. Tale progetto dev'essere poi esaminato ed approvato dal Parlamento in entrambe le camere. Rimarrà nei meandri del bicameralismo perfetto. Anche se una Camera lo approvasse così come viene presentato, basterà che l'altra Camera aggiunga una virgola per ritornare alla Camera precedente che deve riapprovarlo con virgola compresa e via discorrendo (il cd. fenomeno ostruzionistico delle "navette"): insomma se non cambiano le regole del gioco, la protesta rimane tale, tanto da divenire omologante quanto i seguaci della casta. E' da 60 anni che si va avanti così. E' come la falsa diatriba Cattolici vs. Laici: gli unici si alimentano degli altri....evvai col teatrino. La Bonino ancor'oggi dice che è contro la partitocrazia: quella che viene sarà la sua ottava legislatura.


venerdì 11 aprile 2008, ore 16:42
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