Poco fa ho letto questa lettera inviata dal pentito Rosario Trubia alla redazione del Tg10.
Mi pare opportuno aprire un topic ad essa dedicata perché è importante darne il più ampio risalto possibile.
Dalla lettera si evince un reale pentimento di tutto ciò che era stata la sua vita da mafioso. Si evince un attaccamento alla terra natia che probabilmente non potrà più vedere.
Seppur io non mi senta di poter perdonare persone che hanno ucciso prima la propria terra e poi gli uomini, precludendo il futuro a tanti giovani onesti che non trovano qui il loro futuro per colpa della cappa opprimente della malavita organizzata, mi sento di rispettare il desiderio di fare qualcosa per riscattare la propria persona e tentare di riparare un po’ del danno che anche egli stesso ha contribuito a creare.
Le sue sono certamente parole di incoraggiamento ad affidarsi ad una giustizia che appare spesso debole ed incapace di tutelare gli onesti.
Spesso le voci che tendono a scoraggiare quegli imprenditori che vorrebbero denunciare, quelle voci del tipo: “Ma chi te lo fa fare a denunciare”? “Ti metti in mezzo ai guai”! Sono certo che le mettono in giro gli stessi mafiosi che hanno paura……brutti vigliacchi subdoli.
Sicuramente pagare il pizzo, la protezione, per molti è la cosa più semplice…una tassa in più, nulla di più. Ma con quei soldi che ci fanno queste persone? Sicuramente non opere di carità.
Pagare il pizzo e non denunciare gli estorsori è un reato, ma si ha più paura dei delinquenti che della giustizia, perché la giustizia è giusta e non violenta e assassina.
Solo uniti si può avere la forza di superare ogni paura, quindi imprenditori e liberi professionisti, organizzatevi, aderite alle associazioni antiracket. Date orgoglio alla vostra esistenza, dignità alla vostra persona, esempio ai vostri figli. Quell’esempio che ogni buon genitore deve trasmettere e lasciare al proprio figlio. L’esempio dell’onestà, del sacrificio, dell’amore per la propria terra e per se stessi, ma soprattutto, e lo vediamo in questi giorni in varie parti del mondo, di poter dire e gridare ad alta voce “Io sono un uomo libero”.
Invece per i mafiosi e i delinquenti, non mi va di spendere molte parole.
E’ facile fare i forti con le pistole o con le bombe.
Sono strumenti per nascondere la propria debolezza, perché mettersi in gioco in maniera onesta, spaccandosi il culo lavorando onestamente, campando una famiglia con pochi euro al mese, non sono cosa facile. Non tutti sono in grado e hanno la forza di poter affrontare il sacrificio e la difficoltà della vita.
Se punti una pistola ad un uomo libero e ti fai consegnare i soldi, col ricatto, con la minaccia, non sei forte, sei solo debole e vivrai per sempre nella vergogna di non poter guardare i tuoi figli negli occhi. Per non provare questa vergogna allora farai di tutto per farli diventare come te, dei deboli prepotenti, perché avresti paura che un figlio cresciuto onesto, un giorno guardandoti negli occhi ti possa gridare in faccia: “Papà, mi vergogno di te”.

Le scrivo questa lettera perché desidero che lei la legga durante il suo TG perché voglio ricordare a tutti quei miei paesani onesti che la giustizia esiste, lenta ma esiste e dico a tutti i miei paesani e a tutti coloro che ascoltano il suo telegiornale di avere sempre fiducia nella giustizia perché chiunque ha fede nel Signore, deve avere fiducia anche nella Giustizia perché è la cosa più giusta che un essere umano può avere nella propria vita. Qualche mese fa mia moglie e i miei figli protestarono per avere una cosa e la giusta sistemazione. Ma grazie a Dio tutto questo si è realizzato perché oggi posso dirvi che ho una bella casa, mio figlio che già lavora, l’altro mio figlio ha ripreso lo studio e i miei ragazzi oggi si sentono felici perché hanno il loro papà vicino a loro. Le dico tutto questo perché non voglio che si pensi che chi collabora con la giustizia veda solo guai e pur vero che noi siamo stati sballottati da un albero all’altro e non pensavamo che tutto questo fosse stato fatto per la nostra sicurezza perché noi non potevamo sapere come lavorava il servizio centrale di protezione e vi nego che ho avuto un attimo di sbandamento pensando che il nostro futuro fosse sballottato a destra e a sinistra. Ma grazie a Dio oggi siamo sistemati come tutte le famiglie del mondo. Con questa mia lettera voglio ricordare a tutti i commercianti e imprenditori di avere fiducia nella Polizia perché è presente quando ognuno di noi cittadini ha bisogno, perché ribadisco ancora una volta, affidatevi alla polizia, denunciate a chi vi viene a chiedere il pizzo, perché fate la cosa più giusta che un essere umano possa fare e poi non vi sentite più felice vedere il proprio paese cambiato senza la prepotenza di qualche sciacallo. Io vi guardo da lontano ma per me è come se io fossi vicino a tutti voi perché lo sono con i miei pensieri e con tutto il mio cuore. So che tanti di voi commercianti avete paura ma la vostra non è paura, è solo debolezza, vi dico per il bene dei vostri figli e per il bene di voi stessi: fate la cosa giusta perché io insieme a voi possiamo sconfiggere quel cancro maledetto che si è abbattuto sul nostro paese e ricordatevi che vicino a voi avete un corpo di polizia che non dorme ne di notte ne di giorno perché dal momento che voi avete bisogno loro ci sono sempre. L’importante avere fiducia in loro ma soprattutto, credere in loro come ci crediamo noi e oggi vi ho voluto rammentare che la giustizia esiste. Ma ci tengo a dire una cosa a quei commercianti e imprenditori che ancora oggi fanno i furbetti. Denunciate con onestà, se avete qualche intrallazzo con qualcuno dei miei ex compagni quella non è una società, quella è tenere vivo quel cancro maledetto che io voglio estirpare e non pensate che prima o poi la polizia non verrà a bussare alle vostre porte perché la polizia vista dietro l’angolo perciò vi invito a tutti di denunciare il male perché solo così si può avere la propria coscienza a posto e solo così si può vivere serenamente. Inoltre desidero mandare un messaggio ai figli o fratelli dei miei ex compagni e alle loro mogli, parlate con il vostro papà, o marito o fratello. Fategli capire a loro che pentirsi non è una cosa sbagliata ma è la cosa più giusta che possono fare. Io sto scrivendo questa mia lettera pensando a tutti quei figli e quelle mogli e ai genitori che non hanno il loro congiunto vicino. Parlate con il vostro caro, convincetelo nella retta via perché solo con il pentimento possiamo avere quel perdono da quei familiari a cui noi abbiamo fatto del male. Lo so e capisco che non è facile perdonare ma il perdono è una grazia di Dio e si deve meritare per cui se vogliamo essere perdonati dal male che abbiamo creato io vi invito a pentirvi e così date un buon esempio ai vostri figli, riservando loro un futuro pulito e onesto. Ma rimanendo così voi fate i duri vi sentite dei leoni ma non siete altro che dei…
Fate la cosa giusta, l’onestà sta sempre al primo posto, se non volete farlo per voi fatelo per il futuro dei vostri cari. Con queste mie parole mando un bacio alla mia amata Gela.

Si, ok...e allora?

Secondo me non e stata scritta dal suo propio pugno, gli e stata in parte suggerita;
Comunque sia a fatto una cosa inteliggente, conoscendo il tipo; però il tutto la fatto per non farsi la galera, secondo me un vero pentito si pente ancora prima di essere beccati dealla giustizia, sono pochissimo coloro che si sono pentiti, prima di essere beccati, comunque sia benvengano i pentiti veri, e non quelli guidati e gestiti, solo per mandare in galera gente innocente.