comunque mi ha anticipato...a giorni avrei messo a disposizione di tutti voi la mia ricerca fatta sulla piccola e sul suo imbalsamatore Alfredo Salafia....visto che ne avevamo parlato in un precedente post
http://www.gelanelmondo.it/forum/dorme-da-98-anni-vt5055.html?
daperdutamente
martedì, 27 gennaio 2009
SVELATO IL MISTERO DI ROSALIA LOMBARDO, LA BELLA ADDORMENTATA DI PALERMO
PALERMO – Un fiocco giallo che solleva i capelli, qualche ciuffo che ricade sulla fronte, un volto paffuto e angelico, quasi fosse sprofondata in un sonno senza fine. Queste le caratteristiche della piccola Rosalia Lombardo, una bambina siciliana deceduta nel lontano 1920 e imbalsamata dall'enigmatico Alfredo Salafia (1869-1933), tassidermista ed imbalsamatore palermitano da tempo scivolato nell'oblio, che entro il 1901 aveva messo a punto un sistema di conservazione permanente delle salme basato sull'iniezione di sostanze chimiche. Rosalia, il cui corpo è tuttora esposto presso le Catacombe dei Cappuccini di Palermo, spicca tra le migliaia di mummie palermitane che la circondano, è stata oggetto delle indagini dell´Istituto per le Mummie e l'Iceman, attivo presso l'Accademia Europea di Bolzano (EURAC), che, come afferma il direttore Albert Zink, hanno potuto "radiografare il piccolo corpo ed avviare uno studio conservativo per salvaguardare la piccola mummia da un ulteriore degrado". Il gruppo di ricerca ha inoltre indagato sulla figura di Salafia, restauratore del corpo di Francesco Crispi ed imbalsamatore di alcuni tra i più importanti personaggi dell'epoca, come il Cardinale Michelangelo Celesia, il Senatore Giacomo Armò, l'etnografo Giuseppe Pitrè e il Conte di Francavilla. La ricostruzione della genealogia di Salafia e l'incontro con gli attuali eredi ha permesso di accedere alle note e agli appunti dell'imbalsamatore, consentendo di ricostruire la misteriosa formula che Salafia si portò nella tomba al momento della morte. "Si tratta di una miscela di formalina, glicerina, sali di zinco, alcool e acido salicilico" spiega Dario Piombino-Mascali, "a cui si poteva aggiungere un trattamento del volto con paraffina disciolta in etere, per mantenere un aspetto del volto vivo e rotondeggiante". La scoperta ha certamente un importante valore storico-medico, in quanto la soluzione messa a punto da Salafia è uno dei primi esempi dell´uso della formaldeide per l'imbalsamazione umana. Tale sostanza venne scoperta del 1868 ma le sue proprietà antisettiche e conservative vennero divulgate solo a partire dal 1892, mentre dall'anno successivo una sua soluzione acquosa – la cosiddetta "formalina"- venne messa in commercio su larga scala, trovando vario impiego nei campi della zoologia, dell'istologia e dell'anatomia. I primi resoconti di imbalsamazioni a base di formaldeide su cadaveri interi sono datati al 1898, solo qualche anno prima rispetto all'operato di Salafia. "Ma il più grande merito di Salafia" continua Piombino-Mascali "è senza dubbio quello di aver rivolto una grandissima attenzione all'aspetto estetico del defunto, improntato a dare l'illusione non di un cadavere ma di un dormiente, raggiungendo forse l'apice di maggior perfezione di quest'arte millenaria". Le ricerche scientifiche dell'EURAC sulla vicenda di Rosalia Lombardo e sullo studio delle mummie siciliane hanno persino destato l´interesse della rivista National Geographic, che dedicherà ampio spazio all'argomento nel numero di Febbraio 2009, così come di un documentario la cui premiere è attesa negli USA per il 3 Febbraio.
Bolzano, 26 Gennaio 2009
|