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PONZIO Napolitano 
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Messaggio PONZIO Napolitano
Noi che, poveri ignoranti, non conosciamo la Costituzione, pensavamo che i poteri e i doveri del Presidente della Repubblica fossero quelli indicati dalla Costituzione. E cioè:
- rappresentare l'unità nazionale
- inviare messaggi alle Camere
- indire le elezioni delle Camere
- autorizzare la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del governo
- promulgare le leggi ed emanare i decreti aventi valore di legge e i regolamenti (oppure rinviare le leggi alle Camere in caso di manifesta incostituzionalità)
- indire il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione
- nominare il presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri
- nominare, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato, ma anche i senatori a vita e alcuni giudici costituzionali, ma anche i membri delle autorità di garanzia
- accreditare e ricevere i rappresentanti diplomatici, ratificare i trattati internazionali, previa, quando occorra, l'autorizzazione delle Camere
- comandare le Forze armate, presiedere il Consiglio supremo di difesa, dichiarare lo stato di guerra deliberato dalle Camere
- presiedere il Consiglio superiore della magistratura
- concedere la grazia e commutare le pene
- conferire le onorificenze della Repubblica
- sciogliere le Camere o anche una sola di esse, sentiti i loro presidenti.

Noi che, poveri ignoranti, non conosciamo la Costituzione non riusciamo a trovare un solo rigo nella medesima che autorizzi il capo dello Stato a chiedere notizie di un’indagine che non gli garba (come fece Napolitano nel dicembre scorso con quella della Procura di Salerno sui magistrati corrotti di Catanzaro); o a promulgare una legge facendo sapere per lettera che non gli piace per niente (come ha appena fatto col pacchetto sicurezza); o ad anticipare al governo che non firmerà un decreto (come ha fatto col decreto Englaro) o che non promulgherà una legge se non sarà modificata (come ha fatto con la legge-bavaglio sulle intercettazioni).

Noi che, poveri ignoranti, non conosciamo la Costituzione non vi abbiamo trovato alcun articolo che consenta al capo dello Stato ad auspicare “una revisioni di regole e di comportamenti” in materia di intercettazioni e cronaca giudiziaria, a parlare di “abusi”, a invocare “soluzioni appropriate e il più possibile condivise” (come se una porcata votata da molti fosse meglio di una porcata votata da pochi). Né abbiamo trovato un solo articolo che gli permetta di invocare “tregue” nell’attività di opposizione e di informazione sul capo del governo coinvolto in scandali (sui quali il rappresentante dell’unità nazionale non ha mai proferito una sillaba). Ma forse, non volendo neppure immaginare che stia sbagliando lui, il problema è nostro: evidentemente abbiamo, della Costituzione, un testo vecchio e superato.

Ignoranti come siamo, poi, non abbiamo capito nemmeno a quali indagini egli si riferisca quando, per l’ennesima volta, invita misteriose entità a “non indulgere alla spettacolarizzazione delle vicende giudiziarie e dei processi”. Visto che le nomina il capo dello Stato, sappiamo invece che le Autorità indipendenti sono anche affar suo, e da mesi speravamo che si accorgesse di un paio di presenze inquietanti al loro interno. L’Autorità Garante della Privacy è vicepresieduta da un certo Giuseppe Chiaravalloti, plurinquisito in Calabria per gravissimi reati e sorpreso al telefono con la sua segretaria a invocare l’eliminazione fisica, a opera della “camorra”, del magistrato Luigi De Magistris. Dell’Autorità Garante delle Comunicazioni fa parte il forzista Giancarlo Innocenzi, sorpreso a trafficare con il premier Berlusconi (che lui chiama “Grande Capo”) per acquistare senatori del centrosinistra e per procacciare lucrosi contratti a un produttore berlusconiano impegnato nella compravendita dei senatori medesimi (vedi intercettazioni riportate nel nostro libro “Papi”). Purtroppo, il capo dello Stato ha citato quest’ultima Autorità per raccomandare ai giornalisti di attenersi all’«importante codice di autoregolamentazione» da essa fissato per censurare le notizie scomode al potere.

Ignoranti come siamo, pensavamo anche che gli uomini delle istituzioni fossero soggetti a critiche, tantopiù legittime quanto più alti sono i loro scranni. Invece abbiamo ieri appreso dall’Augusta Favella che “chi mi critica non conosce la Costituzione”. Insomma ogni critica alla sua Intoccabile Persona è lesa maestà, come nei regimi sovietici a lui tanto cari fino agli anni 50 (memorabile il suo elogio nel 1956, davanti al Comitato centrale del Pci, della repressione sovietica dei moti di Ungheria).
Pensavamo anche che il capo dello Stato non dovesse scendere nell’agone politico, per bacchettare questo o quello come un Capezzone o un Cicchitto o un Quagliariello qualsiasi. Invece l’ha fatto con Antonio Di Pietro, reo addirittura di avergli chiesto di non promulgare leggi palesemente incostituzionali anziché chiosarle con la piuma d’oca. Mal gliene incolse: Napolitano l’ha chiamato sarcasticamente “guerriero” accusandolo di “vano rotear di scimitarra”. Era dai tempi di Cossiga che un capo dello Stato non se la prendeva frontalmente con un leader dell’opposizione (fra l’altro isolatissimo e solitario, dinanzi a un governo strapotente e strafottente e a un’opposizione inesistente): solo che, contro Cossiga, il Pci di Napolitano chiese l’impeachment trattandolo da golpista. Sui “guerrieri” alla Berlusconi & C. che roteano scimitarre tutt’altro che vane contro i magistrati e i giornalisti liberi, mai un sospiro dal Quirinale. Sui guerrieri alla Bossi & C., che ogni due per tre minacciano di “tirar fuori i fucili e i mitra” o di “oliare i kalashnikov”, ora contro i “comunisti” ora contro i “terroni” ora contro i “negri”, mai una parola dal Quirinale: un conto sono i fucili, i mitra e i kalashnikov, un altro le scimitarre.

Ignoranti come siamo, pensavamo che non rientrasse fra i compiti del capo dello Stato giudicare l’attendibilità di testimoni d’accusa in questo o quel processo: invece, ieri, Napolitano ha deciso che le nuove rivelazioni di Spatuzza, Riina, Ciancimino jr. e altri sui mandanti esterni delle stragi di mafia & Stato “vengono da soggetti per lo meno discutibili” e comunque non bisogna parlarne: secondo Napolitano quelle rivelazioni, totalmente ignorate da gran parte dei telegiornali di regime, “sono state accolte da un clamore un po’ eccessivo”. In effetti, ne ha financo parlato qualche quotidiano. La prossima volta, per favore, silenzio. Il Presidente riposa.

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IL PALMARES NON SI PRESCRIVE

[Una volta a Pietro Secchia] Cos'ha fatto ieri la Juve? [...] E tu pretendi di fare la rivoluzione senza sapere i risultati della Juve? (Palmiro Togliatti)


mercoledì 22 luglio 2009, ore 12:04
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Messaggio Re: PONZIO Napolitano
gianiro ha scritto:
Sciogliere le camere è un atto estremo e mai nessun capo dello stato ha osato tanto.
Quel potere è stato conferito per evitare che un governo assumesse atteggiamenti totilatari e quindi la sua immediata rimozione.
Adottare una cosa del genere oggi in Italia porterebbe al 70% (credo) ad una guerra civile.
Il paese è spaccato esattamente a metà e nessun Capo dello Stato che deve garantire l'unità e la sicureza nazionale potrebbe prendere oggi una scelta del genere a meno che non sia un folle.
Per le leggi, la prima volta le può tornare al parlamento, la seconda no.
Il capo dello stato nomina il presidente del consiglio che deve avere la maggioranza del parlamento, altrimenti non s ene fa niente.
Compito del capo dello Stato è accertarsi che la pesonalità proposta dai parlamentari abbia in effetti una maggioranza.
Se una elezione traccia un candidato premier chiaro, non può far finta di niente.
Ecc...ecc....


Infatti è messa al 14-esimo posto su 14 voci elencate..
ma poi perchè si deve andare sempre fuori tema?? :evil: :evil:

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mercoledì 22 luglio 2009, ore 12:27
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Messaggio Re: PONZIO Napolitano
ripeto, figura superflua e mal gestita dagli interessati.

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mercoledì 22 luglio 2009, ore 12:54
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Messaggio Re: PONZIO Napolitano
nessuno vuole cambiare veramente la costituzione. ho quest'impressione

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mercoledì 22 luglio 2009, ore 12:57
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Messaggio Re: PONZIO Napolitano
A me della costituzione italiana non me ne fotte fino ad un certo punto, purtroppo.
Mi interessa di più quella Siciliana.

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mercoledì 22 luglio 2009, ore 18:39
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Messaggio Re: PONZIO Napolitano
ARTICOLO 1
1. La Sicilia, con le isole Eolie, Egadi, Pelagie, Ustica e Pantelleria, è costituita in
Regione autonoma, fornita di personalità giuridica, entro l’unità politica dello Stato
Italiano, sulla base dei principi democratici che ispirano la vita della Nazione. La città di
Palermo è il capoluogo della Regione.

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'Capo ha cosa fatta'


mercoledì 22 luglio 2009, ore 18:47
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Messaggio Re: PONZIO Napolitano
ecco, direi di scriverla punto per punto e far vedere a tutti in questo forum la modernità e la straordinaria incsività di una costituzione fatta bene.
Leggetela, leggetela tutti. e guardate quante occasioni abbiamo perso e quante ancora ne avremmo se fossimo stati semplicemente siciliani.
tornando al topic, Napolitano, Ciampi, Scalfaro, nullafacenti pensionati di extralusso a carico dei cittadini.

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mercoledì 22 luglio 2009, ore 19:32
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