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ECCO COME CI TOGLIERANNO PIAZZA ARMERINA

Ma ci consoleremo con l'Università




"EnnaOnLine" cartaceo, in distribuzione gratuita dal 18 ottobre 2006, pubblica servizi e documenti esclusivi su questo ennesimo scippo alla Provincia di Enna.

Con il DISEGNO DI LEGGE n. 231 DEL 7-07-2006 sarà istituita la nuova provincia regionale di GELA e sono stati individuati i Comuni che dovranno farne parte. È previsto il ridimensionamento delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna. Saranno assegnati alla nuova provincia di GELA i comuni di BUTERA, MAZZARINO, NISCEMI, LICATA, PIAZZA ARMERINA e forse AIDONE.

Il disegno di Legge, a firma di Calogero Speziale (Democratici di Sinistra), è stato presentato all'Assemblea Regionale Siciliana nella seduta di martedì 12 settembre 2006. Quindi lo sapevano i deputati ennesi Michele Galvagno (Margherita), Edoardo Leanza (Forza Italia), Salva-tore Termine (Democratici Sinistra), Carmelo Tumino (Margherita) e l'assessore regionale agli enti locali Paolo Colianni (Mpa). E anche Ugo Grimaldi (Fi) e Mirello Crisafulli (Ds).

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lunedì 23 ottobre 2006, ore 13:46
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ENNA, PROVINCIA MUTILATA
Perderebbe i Mosaici e Morgantina

Pubblicato su "EnnaOnLine" cartaceo in distribuzione gratuita dal 18 ottobre 2006


Enna, 18 ott. 2006 - Nel caso in cui il comune di Piazza Armerina con 20.704 abitanti (dati Istat a gennaio 2005) e quello di Aidone con 5.462 abitanti entrassero a far parte dell’istituenda provincia regionale di Gela, la popolazione legale residente in provincia di Enna si ridurrebbe dagli attuali 174.426 abitanti a 148.260, molto al di sotto della soglia minima dei 180.000 per rimanere provincia. In base all’attuale normativa (Legge regionale 6 marzo 1986, n. 9), dunque Gela non può diventare provincia perché ciò farebbe scendere la popolazione di Enna al disotto dei 180.000 abitanti.

E a niente servirebbe la buona volontà di alcuni sindaci del Messinese disposti a transitare nell’Ennese. Innanzitutto, perché non compenserebbero il numero di abitanti persi con Piazza Armerina e Aidone e poi perché non è così facile (in base all’attuale normativa) che ciò possa presto avvenire come, al contrario, "promette" Paolo Colianni che del "promettere ne ha fatto sua principale ragion di vita". Tanto è vero che, per raggirare l’ostacolo e consentire a Gela di diventare una nuova provincia, arriva in soccorso alla proposta di Calogero Speziale (Ds) il disegno di legge n. 177 del 3.7.2006 a firma di Salvatore Fleres (Fi), il cui art. 3 così recita:

«Nel caso di istituzione di nuove province regionali e di modifiche degli ambiti territoriali delle province esistenti, per le province regionali preesistenti il venir meno dei requisiti di popolazione, previsti dal terzo comma dell’articolo 5 della legge regionale n. 9 del 1986, non determina l’estinzione dell’ente che continua a operare con ambiti di popolazione e territoriali ridotti». Tradotto in pratica, significa che la provincia di Enna continuerà a esistere anche senza i comuni di Piazza Armerina e Aidone. Significa anche che, finalmente, Gela sarà capoluogo della decima provincia siciliana formata da Butera, Mazzarino, Niscemi, Licata e (naturalmente) da Piazza Armerina e Aidone.

Per un attimo, adesso chiudete gli occhi e immaginate la provincia di Enna senza più la Villa del Casale e Morgantina. Non preoccupatevi perché ci rimane pur sempre l’università fortemente voluta e, chissà, come sostiene qualcuno, pagata forse a caro prezzo!

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STANNO UMILIANDO LA PROVINCIA DI ENNA

Paolo Colianni (Mpa) vorrebbe toglierci l’autodromo di Pergusa
Romano Prodi la Prefettura, la Questura e i Vigili del Fuoco
Calogero Speziale (Ds) vuole consegnare Piazza Armerina a Gela

Pubblicato su “EnnaOnLine” cartaceo in distribuzione gratuita dal 18 ottobre 2006


Enna, 18 ott. 2006 - Ultimi anni di vita di una provincia nata ottant’anni fa. Un’esistenza consumata fra miseria e sottomissione. Fidanzata e poi sposata con chi non l’ha mai amata. Una vita trascorsa a elemosinare per sopravvivere. Mortificata al limite della dignità, Enna ha infine imboccato la via della rassegnazione sottomettendosi a chi l’ha barattata per un finto sviluppo e per falsi posti di lavoro. Il clientelismo e l’assistenzialismo sono stati i suoi migliori amici e dei quali si è ciecamente fidata ma che, sciaguratamente, le hanno bloccato ogni sviluppo e alimentato la voglia del non far niente.

«Enna saccheggiata», scrivevamo nel 2002 sul quotidiano La Sicilia (prima ancora che il giornale catanese si trasformasse in quello che oggi è). Questo era il grido d’allarme che fin da allora evidenziava la preoccupazione per tutto ciò che negli anni successivi poi sarebbe inevitabilmente accaduto. Ci domandavamo cosa sarebbe rimasto di Enna. Sarebbe rimasto solo il telegramma del 6 dicembre 1926 che annunciava che la città era stata elevata a capoluogo di provincia?

Ad andar via nel 1954 fu il Distretto Militare e da quel momento si assisterà a un continuo stillicidio di depennamenti d’uffici in provincia di Enna. Si va dalla chiusura, inspiegabile sotto alcuni aspetti, della miniera di Pasquasia fino ad arrivare alla perdita della direzione dell’Enel, al declassamento della stazione ferroviaria del capoluogo, al trasferimento a Caltanissetta della Telecom e del centro di smistamento postale di Enna Bassa.

Nell’autunno del 2002, alla vigilia dell’importante rinnovo del consiglio provinciale, arrivò la grande mascalzonata studiata dal centro sinistra che, d’accordo con i mass media, reclamizzò un fantomatico "Patto per lo sviluppo" fra enti locali e associazioni imprenditoriali di Enna con aziende del Padovano. Il giovane presidente degli industriali di Padova, Luca Bonaiti, cercò di spiegare l’evento:

«Abbiamo allacciato un ponte sullo stretto per fare incontrare l’Italia senza lavoro e l’Italia senza lavoratori, due realtà economiche e sociali separate da profonde differenze e da problemi opposti, ma unite dalla comune volontà e determinazione a ricercare soluzioni nuove ed efficaci». Il risultato di quella boiata è oggi sotto gli occhi di ognuno. Nulla, non è successo nulla. Però siamo stati, ancora una volta, non solo umiliati ma anche considerati dei pirla (per dirla alla lumbard) da quel razzista e nordista di Luca Bonaiti.

E a proposito, nella primavera di quest’anno, inaspettata, arrivò per il Popolo Siciliano anche la perversa alleanza elettorale tra don Raffae’ Lombardo (Mpa) e i Lumbard della Lega Nord. Come dire: ricordi quando i Greci espugnarono Troia con il famoso cavallo? E a pensarci bene: con quale coraggio l’Mpa invitava i Siciliani a votare per Bossi se per i Leghisti siamo solo "terroni di me*da"?

E subito dopo si doveva anche rinnovare il Parlamento siciliano. Raffaele Lombardo, tutti lo abbiamo letto sui giornali, che raffreddava la sua alleanza con Totò Cuffaro: «Nessun appoggio garantito alle prossime elezioni regionali. Decideremo il 10 sera, dopo i risultati delle nazionali». Dopo, appunto! O Francia o Spagna. Basta che «se magna e se magna bene».

Col numero scorso, EnnaOnLine ha sicuramente smorzato l’entusiasmo di Paolo Colianni, assessore regionale agli enti locali per volontà di don Raffae’. Aveva in animo di far cessare subito l’attività dell’autodromo di Pergusa. Se ciò malauguratamente dovesse verificarsi, consentirebbe a Raffaele Lombardo di realizzare un suo antico sogno. Quello di avere l’autodromo nella sua Catania.

Chiuso il capitolo Pergusa, se ne apre un altro. È la scandalosa norma contenuta nella Finanziaria di Romano Prodi che vorrebbe assassinare Enna, quella stessa provincia colorata di "rosso" che, a ogni competizione elettorale, consente al centro sinistra di vincere sempre. Da quella "splendida solitudine" (per dirla alla Gianfranco Gravina) ora c’è il rischio che la provincia di Enna sprofondi in una "squallida situazione". L’art.33 della Finanziaria di Prodi vorrebbe fare sparire da Enna la Prefettura, la Questura e il Comando dei Vigili del Fuoco. La reazione politica è molto dura per le ventilate soppressioni. Sinistra e destra si ritrovano unanimi, ma ognuno per proprio conto, nel condannare la Finanziaria prodiana e la norma assassina.

Infine, la chicca dell’ultimo minuto che va a impreziosire tutta la storia. Il diessino Calogero Speziale vorrebbe consegnare Piazza Armerina a Gela. Ora tutti stanno zitti, a cominciare dai politici locali. Poi faranno finta di essere stati presi alla sprovveduta, compreso Carmelo Tumino e i cittadini di Piazza Armerina che sono favorevoli al cambio di provincia per quell’antico astio con la città di Enna.

Angelo Severino

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martedì 24 ottobre 2006, ore 7:34
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UNA PRECISAZIONE SU ENNA SENZA PIAZZA ARMERINA
Chiarezza sul dibattito che si è sviluppato sul Forum di EnnaOnLine


Enna, 5 novembre 2006 - Bisogna a questo punto fare chiarezza sulle polemiche che si sono avvicendate per commentare la notizia data in esclusiva da EnnaOnLine (n. 23 di ottobre 2006) sulla istituzione di Gela come nuova provincia regionale. Cominciamo con ordine:

- Nella seduta di martedì 12 settembre 2006 è stato presentato all'Assemblea Regionale Siciliana il disegno di legge n. 231 del 7 luglio 2006 a firma di Calogero Speziale (Democratici Sinistra) dove è previsto sia l'istituzione della nuova provincia regionale di Gela sia i Comuni che dovranno farne parte: Gela, Butera, Mazzarino, Niscemi, Licata e Piazza Armerina.

- In base all'articolo 5 della legge regionale n. 9 del 1986 Gela non potrebbe diventare nuova provincia perché ciò farebbe scendere la popolazione della provincia di Enna (alla quale sarebbe tolta Piazza Armerina) al disotto della soglia minima dei 180.000 abitanti previsti.

- Il disegno di legge di Calogero Speziale all'articolo 1 comma 2 recita a tal proposito: "Per le finalità di cui sopra (ossia: all'istituzione della provincia Gela) si prescinde dall'osservanza dei limiti di cui all'articolo 5 della legge regionale n. 9 del 6 marzo 1986".

- A soccorso di Speziale arriva anche il disegno di legge a firma di Salvatore Fleres (Forza Italia) dove, all'articolo 3, sta scritto: "Nel caso di istituzione di nuove province regionali e di modifiche degli ambiti territoriali delle province esistenti, per le province regionali preesistenti il venir meno dei requisiti di popolazione previsti dal terzo comma dell'articolo 5 non determina l'estinzione dell'ente che continua ad operare con ambiti di popolazione e territoriali ridotti".

- Tradotto in pratica significa che Enna continuerà a esistere come provincia anche senza Piazza Armerina.

- Sia Piazza Armerina sia gli altri Comuni che andranno a formare la nuova provincia di Gela non avranno alcuna facoltà di decisione se aderire o meno. Speziale nel suo disegno di legge, all'articolo 2 comma 2 e 3, è esplicito: "I comuni di cui al comma 1, entro e non oltre trenta giorni dalla data di approvazione della presente legge, deliberano l'adesione alla provincia regionale di Gela. La mancata adozione delle delibere entro il termine di cui al comma 2 equivale alla adesione alla provincia regionale di Gela".

- Tradotto in pratica significa che Piazza Armerina non potrà decidere alcunché e tanto meno promuovere referendum.

- Caltagirone, entrata indebitamente nel dibattito di questo forum, non c'entra nulla, proprio nulla.

- In conclusione, toglieranno Piazza Armerina a Enna senza che nessuno può intervenire. Né la classe politica ennese (a dir la verità distratta e, in certi versi, incapace a governare) perché vi è un largo schieramento di deputati regionale (da destra a sinistra) che lo vuole, né la popolazione che subisce ciò che i poteri forti siciliani decidono per essa.

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ENNA, IL GIORNALE ENNAONLINE DA SCARICARE
Ora è possibile farlo senza alcuna password
Redazione EnnaOnLine


ENNA, IL GIORNALE ENNAONLINE DA SCARICARE
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Enna, 5 novembre 2006 - Considerata l'importanza dell'argomento in discussione, e dietro l'insistenza di centinaia di nostri lettori, abbiamo deciso di rendere accessibile e fare scaricare gratuitamente il n. 23 di "EnnaOnLine" di ottobre 2006, numero dedicato in gran parte al disegno di legge sull'istituzione della nuova provincia regionale di Gela.

Per il download bisogna cliccare nell'apposito riquadro della homepage che vi rimanda ai numeri da scaricare.

Sperando di fare una cosa gradita, vi preghiamo di leggere ATTENTAMENTE i vari articoli sulla nuova provincia regionale di Gela e in particolar modo al disegno di legge di Speziale che abbiamo pubblicato interamente a pagina 2 di EnnaOnLine.

L'articolo 2 (comma 2 e 3) non lascia alcun dubbio: Piazza Armerina potrà SOLO deliberare l'adesione alla nuova provincia (e a legge approvata), escludendo pertanto ogni sua possibilità di decisione di aderire o meno a Gela.

Per ogni chiarimento e informazioni sull'argomento "Gela provincia" contattare la redazione di EnnaOnLine o telefonare allo 0935 510220 oppure al 347 3167457.

Ecco qui il link per scaricare il giornale: http://www.ennaonline.com/edizione_cart ... ero_23.zip

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lunedì 6 novembre 2006, ore 17:38
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