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sapere tutto o quasi di GELA 
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Messaggio sapere tutto o quasi di GELA
ecco alcune informazioni sulla nostra meravigliosa città:

Geografia
Città agricola e industriale, sorge sulla costa del Canale di Sicilia a ovest della foce del fiume Gela su un dolce rilievo allungato parallelo alla costa stessa. Il centro urbano è posto in massima parte su di una collina alta in media una quarantina di metri sul livello del mare con un'elevazione massima di 67 metri e che digrada verso la vicina costa. Il territorio è per metà costituito dalla pianura e per la restante parte è invece collinoso. La costa è bassa e sabbiosa.


Collegamenti
I collegamenti principali della città sono quelli stradali, fra cui la Strada Statale 117 Centrale Sicula, che collega la città con Piazza Armerina ed Enna e poi attraverso Caltagirone a Catania; la Strada Statale 626 della Valle del Salso, verso Caltanissetta e da qui Palermo; la Strada Statale 115 Sud Occidentale Sicula che attraversa il centro in direzione est-ovest collegando la città con la provincia di Ragusa e Siracusa e ad ovest verso Licata, la provincia di Agrigento e Trapani.

La SAIS Autolinee S.p.A. di Enna gestisce i collegamenti tra la città, Enna (città tra le meglio collegate con Gela, poiché moltissimi studenti gelesi frequentano l'Università Kore di Enna) e Palermo via autostrada.

Esiste una stazione ferroviaria ma i collegamenti sono limitati agli spostamenti locali nella linea Caltagirone-Gela.

La città non è servita da un'autostrada, pur essendo stata designata come il punto terminale della A18 che la collegherà a Messina attraverso Siracusa e Catania. Inoltre è stata prevista la realizzazione di una tangenziale est-ovest. L'opera, che è già in servizio e completa per una decina di chilometri, servirà a decongestionare la città dal traffico non locale ma non ne è previsto a breve il completamento.

Esiste un porto peschereccio e turistico detto localmente «porto-rifugio» ed un porto industriale detto comunemente «porto-isola».

Grazie alla sua centralità marittima Gela potrebbe giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo della Sicilia se solo fosse dotata di un porto commerciale, tra l'altro già previsto nel piano regionale dei trasporti e con un finanziamento di circa 60 milioni di euro stanziati dal governo regionale. La realizzazione di tale opera darebbe respiro ad una economia stagnante che non riesce a trovare soluzioni alla crisi cronica del petrolchimico che pur avendo svolto una funzione fondamentale di sviluppo e occupazione non solo per la città ma per tutta l'isola, non riesce a creare alternative di sviluppo determinando un'immobilismo industriale.





Archeologia
In contrada "Molino a vento" gli scavi hanno portato alla luce uno strato preistorico dell'età del bronzo. ricoperto da templi e santuari dell'età ellenica. Nel "Parco delle rimembranze" si trovano una parte dello stilobate e una colonna di un tempio dorico del V secolo a.C. probabilmente dedicato a divinità ctonie. Più a ovest nel 1906 sono stati scoperti i resti di un tempio del VI secolo a.C. dedicato ad Atena e nel 1951 è stato ritrovato il deposito votivo del tempio con numerose suppellettili in ceramica e statue.

l'acropoli in contrada Molino a VentoAl periodo della ricostruzione voluta da Timoleonte nel 339 a.C. risalgono inoltre le abitazioni, le botteghe e i bagni pubblici ritrovati nel corso di scavi archeologici più recenti. Tutti i reperti si trovano ora custoditi nel museo archeologico costruito nelle vicinanze dell'antica città. Tra il 1948 e il 1952 nella collina di Capo Soprano sono stati riportati alla luce imponenti tratti di fortificazioni greche risalenti alla IV sec. a.C. Presentano una doppia tecnica di costruzioni: hanno, cioè, blocchi di calcare squadrati alla base, mentre la parte alta è costituita da mattoni di terra cruda seccata al sole. Al suo interno si notano due scale, una nella parte sud, e l'altra nella parte nord. attraverso le quali si accedeva al cammino di ronda. Nel piazzale interno sono ancora visibili i resti delle abitazioni del presidio.

In centro, nei pressi dell'acropoli è possibile visitare il rinnovato museo archeologico, dove si trovano esposti vari e preziosi reperti, dei vasi ed un monetiere, costituito con le collezioni Navarra e Nocera. Il monetiere raccoglie reperti provenienti, oltre che da Gela, da diverse colonie della Magna Grecia e del mondo classico in genere. Il museo ospita anche una collezione di ceramiche.


Arte e Cultura
Nella piazza principale si trova la chiesa madre dedicata alla SS. Vergine Assunta costruita tra il 1766 e il 1844 sul sito di una preesistente chiesetta della Madonna della Platea, ha la facciata a due ordini di semi colonne doriche e colonne ioniche. L'interno a tre navate custodisce una tavola del Transito della Vergine di attribuita a Deodato Guidaccia, un quadro di San Francesco Saverio del 1786; agli altari vi sono tele settecentesche.

La torre di Manfria, opera di C.Camilliani - XVI secoloLa chiesa del SS. Salvatore e Rosario costruita nel 1796 su una preesistente, al suo interno era custodito un quadro proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Betlemme che oggi si trova nella Chiesa Madre.

Il convento dei cappuccini fu probabilmente costruito nel 1261 (la data era incisa sulla campana scampata all'incendio del 1577). Fu sede dei conventuali fin dalla sua edificazione, in seguito abbandonato, fu donato ai pp. Cappuccini nel 1574 che lo ricostruirono avendolo ricevuto in pessime condizioni. La torre campanaria, demolita alla fine dell'Ottocento, risaliva al 1585.

L'icona della Madonna dell'AlemannaLa chiesa attigua al convento è dedicata alla Madonna degli Angeli. Al suo interno si trovano una tela del Paladino dedicata alla Madonna, una custodia del Divinissimo. Sotto la chiesa esiste una cripta adibita fino al 1900 alla sepoltura dei frati. Dopo la soppressione degli ordini religiosi il convento fu adibito per quasi cinquanta anni a ospedale civile.

Nella frazione di Manfria si trova una torre della fine del XVI secolo, tipico esempio di architettura militare; mentre in contrada Spadaro si trova su di una collina il Castelluccio di Gela, una roccaforte di epoca sveva risalente alla prima metà del XIII secolo.

Tra i personaggi che si sono distinti vogliamo ricordare: il cardinale Antonio Maria Panebianco (1808-1855), francescano che ebbe grande influenza nella Curia pontificia, specie in occasione del Concilio Vaticano I del 1869-70, che condannò il materialismo storico, e definì il dogma dell'infallibilità pontificia; il tenore Gaetano Ortisi di fama internazionale che calcò i palchi dei maggiori teatri italiani, spagnoli e americani; Mario Aldisio Sammito patriota e scrittore, presidente del Fascio dei Lavoratori di Terranova, amico di Garibaldi e Mazzini; il politico democristiano Salvatore Aldisio (1890-1964), che fu uno dei padri dell'Autonomia regionale siciliana, e fu in vari governi nazionali Ministro della Marina Mercantile, dei Lavori Pubblici e dell'industria e Commercio, legando il suo nome a parecchi importanti provvedimenti legislativi: Salvatore Damaggio Navarra (1851-1928) di famiglia benestante, frequentò la scuola tecnica conseguendo la licenza nel 1869. Dimostratosi abile amministratore, si occupò della cosa pubblica dal 1896 al 1913 ricoprendo la carica di assessore. Scrisse numerose monografie.

Tra le ricorrenze religiose che vedono la partecipazione dell'intera cittadina sono di particolare rilievo la festa patronale in onore di SS. Maria dell'Alemanna (della Manna) l'8 settembre; la "tavola di San Giuseppe", la festa della Madonna delle Grazie (il 2 di luglio) con il rito della svestizione dei bambini e i riti della settimana santa. Nel periodo di luglio-agosto si tengono rappresentazioni di tragedie greche nella zone archeologica di Capo Soprano e di Molino a Vento.


Ambiente
Gela vista dal Porto rifugioAd est dell'abitato è interessante la riserva del Biviere di Gela, zona umida dove è possibile osservare diverse specie di uccelli migratori. La Piana di Gela, che delimita a nord la città, è la seconda area pianeggiante per estensione della Sicilia; da diversi anni in determinate zone di questa piana si sono insediate diverse specie di uccelli tra essi un nucleo significativo di cicogne.


Economia
L'economia di Gela un tempo era esclusivamente basata sull'agricoltura e la pesca.

Dal 1956 è stato scoperto un grosso giacimento di petrolio che ha consentito la costruzione del Polo Petrolchimico Anic e di oleodotti sottomarini. Vi operano anche la Società Idrocarburi Siciliani e la Società Mineraria Idrocarburi.

Accanto il complesso petrolchimico, nell'area ad est della città denominata Piana del Signore e Contrada Brucazzi, si trova la Zona Industriale di Gela, dove si trovano industrie operanti nel settore metelmeccanico, dell'ingrosso e della raccolta differenziata.

Il porto è attrezzato per l'attracco di grosse petroliere. Vi operano inoltre un'industria di carpenteria e riparazione navale, diverse fabbriche di laterizi e manufatti in cemento e diverse altre piccole aziende di confezioni. di conservazione dei prodotti agricoli.

Attualmente Gela è il maggior centro agricolo, industriale e commerciale della provincia di Caltanissetta.

Anche l'agricoltura occupa ancora un posto notevole nell'economia gelese, a Gela si producono infatti ortofrutticoli, agrumi, olive, cereali e uva. È presente anche l'allevamento di equini e ovini.


Turismo
Da visitare nei dintorni:

Museo Archeologico Regionale di Gela: il museo illustra attraverso reperti ceramici, bronzei e numismatici, la storia di Gela antica e del territorio ad essa connesso, dall'età preistorica all'età medievale.
Riserva Naturale Orientata Biviere di Gela: lago costiero relitto incassato tra le dune del Golfo di Gela, ad appena un chilometro e mezzo dal mare, dal quale, in passato, era in gran parte alimentato.
Manfria: zona balneare con una splendida spiaggia ricca di dune sabbiose tipiche del paesaggio mediterraneo e selvaggia, completamente libera e percorribile fino alla vicina città di Licata, la sabbia è una fine polvere dorata ed il suo caldo mare è ricercato per gli sport velici e per il surf casting. Vari siti archeologici di notevole interesse si trovano nella sua area tra cui spicca la Torre di Manfria, torre di avvistamento sita in un contesto naturale di elevata bellezza.

Cittadini illustri
Salvatore Aldisio, uno dei padri della autonomia siciliana, fu un personaggio politico di grande rilevanza.
Salvatore Damaggio Navarra (1851-1928), scrittore
Mario Aldisio Sammito, presidente del Fascio dei Lavoratori di Terranova.
Gaetano Ortisi, tenore di fama internazionale.
Antonio Maria Panebianco, nominato cardinale della Chiesa cattolica da papa Pio IX.
Archestrato di Gela, scrittore greco di Gela, vissuto all'incirca nella seconda metà del IV secolo a.C.
Vincenzo Presti, atleta a cui è intitolato lo Stadio di Gela.
Antonio Insulla, pittore e scultore italiano.
Giovanni Cacioppo, attore comico che ha partecipato a Zelig Circus.

Sport
Gela Calcio, società calcistica della città che attualmente milita nel campionato nazionale di serie C2/C.
Heraclea Volley Gela, società pallavolistica che militana nel campionato nazionale di serie B1.
Eurotec Top Volley Gela, che milita nel campionato pallavolistico di serie B2 girone H. Il settore giovanile ha avuto l'onoroficenza di ricevere dalla fipav il marchio di qualità per l'attività giovanile.
Basket Gela, società di basket che milita nel campionato regionale di serie C2 girone B.
S.S. Studentesca e PGS Savio Gela, società di basket che militano nel campionato regionale di serie D girone B.


Storia di Gela

Gela, città siciliana in provincia di Caltanissetta, ha le proprie leggendarie radici nella fondazione da parte di coloni rodio-cretesi comandati da Antifemo e Entimo. Storicamente la città assunse importanza nell'epoca classica, nel medioevo svevo e poi nel secolo scorso.

L'antichità
Per approfondire, vedi la voce Tiranni di Gela e Siracusa.

Gela venne fondata come colonia rodio-cretese su un precedente insediamento indigeno siculo, secondo la tradizione nel 689 a.C. e ad opera di Antifemo ed Entimo (come riporta Tucidide[citazione necessaria]. Si tratterebbe dunque di uno fra i primi insediamenti greci in Sicilia.

Nel corso del VI secolo a.C. grazie alla politica espansionistica dei tiranni (in particolare Cleandro e soprattutto Ippocrate) la città ebbe una serie di colonie satelliti, fra cui Akragas (Agrigento) e riuscì inoltre a sottomettere diverse città: Kallipolis (secondo alcuni l'odierna Giarre), Leontini (Lentini, Naxos (Giardini-Naxos), Ergezio e Zancle (Messina). Ippocrate perì durante la guerra condotta contro Siracusa, a causa della successiva ribellione dei Siculi sottomessi. Siracusa venne tuttavia conquistata dal successore di Ippocrate: il tiranno Gelone, che vi stabilì la propria corte, lasciando Gela al fratello Gerone I che proseguì la ambiziosa politica espansionistica.

Nel 480 a.C. Gela e Siracusa parteciparono con un esercito di 5.000 uomini alla battaglia di Imera contro i Cartaginesi, in aiuto a Terone, tiranno di Agrigento. Scomparso Gelone (478 a.C.), il fratello Gerone si stabilì a sua volta a Siracusa ed a Gela il potere passò nelle mani del tiranno Polizelo, che forse fu presto deposto e sostituito da un governo democratico, sotto il quale la città accolse diversi profughi espulsi da Siracusa.

Nel 406 a.C. una armata cartaginese conquistò Agrigento e distrusse Gela, costringendone gli abitanti a riparare a Siracusa. Nel 397 a.C., grazie alla protezione siracusana, la città venne ricostruita. Nel 311 a.C. venne nuovamente devastata dai Cartaginesi e nel 282 a.C. distrutta definitivamente da Finzia, tiranno di Agrigento, che ne spostò gli abitanti nella nuova città di "Finziade" (oggi individuata in Licata).

In epoca romana era oramai un modesto villaggio, sebbene se ne ricordasse il glorioso passato: Virgilio cita i "Campi Geloi" nell'Eneide), e la città è ancora ricordata da Plinio, Cicerone e Strabone.

I conquistatori musulmani la chiamarono «la Città delle colonne» ed il fiume Gela il «il fiume delle colonne» per i resti delle antiche vestigia classiche sparse nel suo territorio.


La rifondazione federiciana
Nel 1233 Federico Il di Svevia la fece ricostruire chiamandola Terranova e fortificandola con un'ampia cerchia muraria. Alla prima metà del XIII secolo si attribuisce a difesa dell'abitato, la costruzione del "Castelluccio" (a circa 7 km dal centro). Secondo alcuni la città venne anche chiamata Heraclea perché leggendariamente fondata da Ercole.

La città fu demaniale fino al 1369, quando il re Federico IV d'Aragona la concesse a Manfredi III Chiaramonte.

il "Castelluccio". Dopo l'assedio e la conquista di Artale II Alagona tornò alla famiglia Chiaramonte che la mantenne sino al 1392 quando l'ultimo discendente, Andrea, fu giustiziato per essersi messo a capo della congiura dei baroni siciliani contro re Martino I. La città confiscata venne affidata a Pietro de Planellis quindi a questo seguirono diversi signori feudali. Nel XVIII secolo venne assegnata alla famiglia Terranova Aragona che ne tramandò il possesso a Ettore Pignatelli la cui famiglia la tenne fino all'abolizione della feudalità in Sicilia (1812).

La storia più recente
il Duomo (foto inizi 1900)Dopo la rivolta popolare del 1799, durante la quale vennero uccisi alcuni cittadini, fu rinominata in Terranova di Sicilia. Dopo l'unità d'Italia, partecipò ai moti proletari dei Fasci Siciliani (1893). Nei primi anni del XX secolo vi abitò giovanissimo Salvatore Quasimodo, al seguito del padre, ferroviere. Nel 1911 venne realizzato al lungomare il "pontile sbarcatoio", che, oltre a rappresentare in assoluto la prima costruzione in cemento armato realizzata in città, fu un'opera essenziale per la marineria locale. Ultimato nel 1915 e fatto brillare in parte dai guastatori italiani nell'estate del 1943 per ostacolare lo sbarco degli alleati, il pontile attualmente è inagibile. Nel 1927 la città riprese il suo antico nome di Gela.

La costa sabbiosa dove avvenne l'Operazione Husky nel 1943 (sullo sfondo la città)Le sue coste furono teatro, durante la seconda guerra mondiale, nel luglio del 1943, dell'imponente sbarco (chiamato in codice operazione Husky) della VII Armata americana. Gela fu la prima città d'Europa ad essere liberata.

Nel secondo dopoguerra, in un momento di particolare fervore si avviarono i lavori per la realizzazione dell'impianto petrolchimico dell'Eni auspicato da Enrico Mattei. La raffineria, che ha sicuramente aiutato l'economia locale ed in parte l'urbanistica (la costruzione del villaggio di Macchitella) ha prodotto deturpazioni e seri danni all'ambiente ed ha precluso lo sviluppo di altri settori, come quello turistico. Il caotico sviluppo edilizio negli anni successivi, dovuto ad interessi speculativi ed in parte ad una mancanza di controllo delle autorità, ha stravolto l'impianto urbano. Alcune zone, sorte abusivamente senza strade e servizi, hanno prodotto un diffuso senso di sfiducia nei confronti dello stato. In questo contesto la città visse i suoi momenti più bui negli anni ottanta ed in parte novanta del XX secolo, quando si sviluppò nel suo territorio una associazione di tipo mafioso, chiamata la Stidda. La città che ebbe così assegnato il triste titolo di capitale della Stidda, subì una lunga serie di violenze e di omicidi.

Solo recentemente Gela, messa al centro di alcuni programmi statali di aiuto al ripristino della legalità ed incentivi allo sviluppo, ha mostrato segni di risveglio. Bloccata (ma non cancellata) la piaga dell'abusivismo con una maggiore attenzione delle autorità competenti, in città sono state aperte alcune facoltà universitarie degli atenei di Catania e Palermo ed alcune zone rivalorizzate, come il centro storico, gli scavi archeologici, il Castelluccio ed il lungomare. Il comune in prima linea è impegnato, insieme a diverse associazioni civiche, in diversi progetti per la educazione alla legalità e soprattutto, nella lotta anti-racket.


e per concludere vi consiglio questo link visitatelo è molto interessante

http://scn.wikipedia.org/wiki/P%C3%A0ggina_principali

grazie dell' attenzione
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lunedì 23 luglio 2007, ore 10:24
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:shock: ma tu sei un folle :shock:

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perchè sarei un folle?
:-J
ciao

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si intitola

Voscenza binirica

Lu tempu cangia e vola comu u ventu
chi curri e fuj e nun ritorna cchiui.
Ora ca sugnu vecchiu, staiu attentu,
lu scrivu cca pinnina e u cuntu a vui.
A vui caruseddi e picciuttuna
ca vi talìu e vi viru cuntenti
ca iti a scola ccu borsi e bursuna
pi divintari sperti e gran sapienti.
Ah! Biati vui, comu vi mmirìu!
Quannu eru quantu vui: scecchi, cavadda,
muli, carretta, caddati e vuciu
c’era ni li trazzeri, poja e vadda.
Scarpi rutti, cavisi ripizzati;
gnuranti, rozzi, cruri e analfabeta.
Picca li dotti e picca i lauriati.
Facennu, st’urtimi, i jadda di li ceta.
E u cetu bassu, adaccussì mischini,
picciuli e nichi comu la furmica
sutta sti jaddi i poviri jaddini
ccu tantu di “Voscenza binirica”.
“Voscienza binirica, cavaleri;”
“voscienza binirica miu dutturi”
diciva u scarpareddu, lu stadderi
e tutta a minutami a sti signuri.
Ma nuddu, nuddu vi cunta sti cosi?
Iu ca ci passaìu i sta vanedda
china di spini pungenti tra rosi
mi turciva li fichita e i vuredda.
Sapissivu quant’iu chiantu ca fici
pi ssiri comu vui accussì filici!

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lunedì 23 luglio 2007, ore 16:49
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Messaggio Re: sapere tutto o quasi di GELA
trinacria ha scritto:
ecco alcune informazioni sulla nostra meravigliosa città:

Geografia
Città agricola e industriale, sorge sulla costa del Canale di Sicilia a ovest della foce del fiume Gela su un dolce rilievo allungato parallelo alla costa stessa. Il centro urbano è posto in massima parte su di una collina alta in media una quarantina di metri sul livello del mare con un'elevazione massima di 67 metri e che digrada verso la vicina costa. Il territorio è per metà costituito dalla pianura e per la restante parte è invece collinoso. La costa è bassa e sabbiosa.


Collegamenti
I collegamenti principali della città sono quelli stradali, fra cui la Strada Statale 117 Centrale Sicula, che collega la città con Piazza Armerina ed Enna e poi attraverso Caltagirone a Catania; la Strada Statale 626 della Valle del Salso, verso Caltanissetta e da qui Palermo; la Strada Statale 115 Sud Occidentale Sicula che attraversa il centro in direzione est-ovest collegando la città con la provincia di Ragusa e Siracusa e ad ovest verso Licata, la provincia di Agrigento e Trapani.

La SAIS Autolinee S.p.A. di Enna gestisce i collegamenti tra la città, Enna (città tra le meglio collegate con Gela, poiché moltissimi studenti gelesi frequentano l'Università Kore di Enna) e Palermo via autostrada.

Esiste una stazione ferroviaria ma i collegamenti sono limitati agli spostamenti locali nella linea Caltagirone-Gela.

La città non è servita da un'autostrada, pur essendo stata designata come il punto terminale della A18 che la collegherà a Messina attraverso Siracusa e Catania. Inoltre è stata prevista la realizzazione di una tangenziale est-ovest. L'opera, che è già in servizio e completa per una decina di chilometri, servirà a decongestionare la città dal traffico non locale ma non ne è previsto a breve il completamento.

Esiste un porto peschereccio e turistico detto localmente «porto-rifugio» ed un porto industriale detto comunemente «porto-isola».

Grazie alla sua centralità marittima Gela potrebbe giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo della Sicilia se solo fosse dotata di un porto commerciale, tra l'altro già previsto nel piano regionale dei trasporti e con un finanziamento di circa 60 milioni di euro stanziati dal governo regionale. La realizzazione di tale opera darebbe respiro ad una economia stagnante che non riesce a trovare soluzioni alla crisi cronica del petrolchimico che pur avendo svolto una funzione fondamentale di sviluppo e occupazione non solo per la città ma per tutta l'isola, non riesce a creare alternative di sviluppo determinando un'immobilismo industriale.





Archeologia
In contrada "Molino a vento" gli scavi hanno portato alla luce uno strato preistorico dell'età del bronzo. ricoperto da templi e santuari dell'età ellenica. Nel "Parco delle rimembranze" si trovano una parte dello stilobate e una colonna di un tempio dorico del V secolo a.C. probabilmente dedicato a divinità ctonie. Più a ovest nel 1906 sono stati scoperti i resti di un tempio del VI secolo a.C. dedicato ad Atena e nel 1951 è stato ritrovato il deposito votivo del tempio con numerose suppellettili in ceramica e statue.

l'acropoli in contrada Molino a VentoAl periodo della ricostruzione voluta da Timoleonte nel 339 a.C. risalgono inoltre le abitazioni, le botteghe e i bagni pubblici ritrovati nel corso di scavi archeologici più recenti. Tutti i reperti si trovano ora custoditi nel museo archeologico costruito nelle vicinanze dell'antica città. Tra il 1948 e il 1952 nella collina di Capo Soprano sono stati riportati alla luce imponenti tratti di fortificazioni greche risalenti alla IV sec. a.C. Presentano una doppia tecnica di costruzioni: hanno, cioè, blocchi di calcare squadrati alla base, mentre la parte alta è costituita da mattoni di terra cruda seccata al sole. Al suo interno si notano due scale, una nella parte sud, e l'altra nella parte nord. attraverso le quali si accedeva al cammino di ronda. Nel piazzale interno sono ancora visibili i resti delle abitazioni del presidio.

In centro, nei pressi dell'acropoli è possibile visitare il rinnovato museo archeologico, dove si trovano esposti vari e preziosi reperti, dei vasi ed un monetiere, costituito con le collezioni Navarra e Nocera. Il monetiere raccoglie reperti provenienti, oltre che da Gela, da diverse colonie della Magna Grecia e del mondo classico in genere. Il museo ospita anche una collezione di ceramiche.


Arte e Cultura
Nella piazza principale si trova la chiesa madre dedicata alla SS. Vergine Assunta costruita tra il 1766 e il 1844 sul sito di una preesistente chiesetta della Madonna della Platea, ha la facciata a due ordini di semi colonne doriche e colonne ioniche. L'interno a tre navate custodisce una tavola del Transito della Vergine di attribuita a Deodato Guidaccia, un quadro di San Francesco Saverio del 1786; agli altari vi sono tele settecentesche.

La torre di Manfria, opera di C.Camilliani - XVI secoloLa chiesa del SS. Salvatore e Rosario costruita nel 1796 su una preesistente, al suo interno era custodito un quadro proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Betlemme che oggi si trova nella Chiesa Madre.

Il convento dei cappuccini fu probabilmente costruito nel 1261 (la data era incisa sulla campana scampata all'incendio del 1577). Fu sede dei conventuali fin dalla sua edificazione, in seguito abbandonato, fu donato ai pp. Cappuccini nel 1574 che lo ricostruirono avendolo ricevuto in pessime condizioni. La torre campanaria, demolita alla fine dell'Ottocento, risaliva al 1585.

L'icona della Madonna dell'AlemannaLa chiesa attigua al convento è dedicata alla Madonna degli Angeli. Al suo interno si trovano una tela del Paladino dedicata alla Madonna, una custodia del Divinissimo. Sotto la chiesa esiste una cripta adibita fino al 1900 alla sepoltura dei frati. Dopo la soppressione degli ordini religiosi il convento fu adibito per quasi cinquanta anni a ospedale civile.

Nella frazione di Manfria si trova una torre della fine del XVI secolo, tipico esempio di architettura militare; mentre in contrada Spadaro si trova su di una collina il Castelluccio di Gela, una roccaforte di epoca sveva risalente alla prima metà del XIII secolo.

Tra i personaggi che si sono distinti vogliamo ricordare: il cardinale Antonio Maria Panebianco (1808-1855), francescano che ebbe grande influenza nella Curia pontificia, specie in occasione del Concilio Vaticano I del 1869-70, che condannò il materialismo storico, e definì il dogma dell'infallibilità pontificia; il tenore Gaetano Ortisi di fama internazionale che calcò i palchi dei maggiori teatri italiani, spagnoli e americani; Mario Aldisio Sammito patriota e scrittore, presidente del Fascio dei Lavoratori di Terranova, amico di Garibaldi e Mazzini; il politico democristiano Salvatore Aldisio (1890-1964), che fu uno dei padri dell'Autonomia regionale siciliana, e fu in vari governi nazionali Ministro della Marina Mercantile, dei Lavori Pubblici e dell'industria e Commercio, legando il suo nome a parecchi importanti provvedimenti legislativi: Salvatore Damaggio Navarra (1851-1928) di famiglia benestante, frequentò la scuola tecnica conseguendo la licenza nel 1869. Dimostratosi abile amministratore, si occupò della cosa pubblica dal 1896 al 1913 ricoprendo la carica di assessore. Scrisse numerose monografie.

Tra le ricorrenze religiose che vedono la partecipazione dell'intera cittadina sono di particolare rilievo la festa patronale in onore di SS. Maria dell'Alemanna (della Manna) l'8 settembre; la "tavola di San Giuseppe", la festa della Madonna delle Grazie (il 2 di luglio) con il rito della svestizione dei bambini e i riti della settimana santa. Nel periodo di luglio-agosto si tengono rappresentazioni di tragedie greche nella zone archeologica di Capo Soprano e di Molino a Vento.


Ambiente
Gela vista dal Porto rifugioAd est dell'abitato è interessante la riserva del Biviere di Gela, zona umida dove è possibile osservare diverse specie di uccelli migratori. La Piana di Gela, che delimita a nord la città, è la seconda area pianeggiante per estensione della Sicilia; da diversi anni in determinate zone di questa piana si sono insediate diverse specie di uccelli tra essi un nucleo significativo di cicogne.


Economia
L'economia di Gela un tempo era esclusivamente basata sull'agricoltura e la pesca.

Dal 1956 è stato scoperto un grosso giacimento di petrolio che ha consentito la costruzione del Polo Petrolchimico Anic e di oleodotti sottomarini. Vi operano anche la Società Idrocarburi Siciliani e la Società Mineraria Idrocarburi.

Accanto il complesso petrolchimico, nell'area ad est della città denominata Piana del Signore e Contrada Brucazzi, si trova la Zona Industriale di Gela, dove si trovano industrie operanti nel settore metelmeccanico, dell'ingrosso e della raccolta differenziata.

Il porto è attrezzato per l'attracco di grosse petroliere. Vi operano inoltre un'industria di carpenteria e riparazione navale, diverse fabbriche di laterizi e manufatti in cemento e diverse altre piccole aziende di confezioni. di conservazione dei prodotti agricoli.

Attualmente Gela è il maggior centro agricolo, industriale e commerciale della provincia di Caltanissetta.

Anche l'agricoltura occupa ancora un posto notevole nell'economia gelese, a Gela si producono infatti ortofrutticoli, agrumi, olive, cereali e uva. È presente anche l'allevamento di equini e ovini.


Turismo
Da visitare nei dintorni:

Museo Archeologico Regionale di Gela: il museo illustra attraverso reperti ceramici, bronzei e numismatici, la storia di Gela antica e del territorio ad essa connesso, dall'età preistorica all'età medievale.
Riserva Naturale Orientata Biviere di Gela: lago costiero relitto incassato tra le dune del Golfo di Gela, ad appena un chilometro e mezzo dal mare, dal quale, in passato, era in gran parte alimentato.
Manfria: zona balneare con una splendida spiaggia ricca di dune sabbiose tipiche del paesaggio mediterraneo e selvaggia, completamente libera e percorribile fino alla vicina città di Licata, la sabbia è una fine polvere dorata ed il suo caldo mare è ricercato per gli sport velici e per il surf casting. Vari siti archeologici di notevole interesse si trovano nella sua area tra cui spicca la Torre di Manfria, torre di avvistamento sita in un contesto naturale di elevata bellezza.

Cittadini illustri
Salvatore Aldisio, uno dei padri della autonomia siciliana, fu un personaggio politico di grande rilevanza.
Salvatore Damaggio Navarra (1851-1928), scrittore
Mario Aldisio Sammito, presidente del Fascio dei Lavoratori di Terranova.
Gaetano Ortisi, tenore di fama internazionale.
Antonio Maria Panebianco, nominato cardinale della Chiesa cattolica da papa Pio IX.
Archestrato di Gela, scrittore greco di Gela, vissuto all'incirca nella seconda metà del IV secolo a.C.
Vincenzo Presti, atleta a cui è intitolato lo Stadio di Gela.
Antonio Insulla, pittore e scultore italiano.
Giovanni Cacioppo, attore comico che ha partecipato a Zelig Circus.

Sport
Gela Calcio, società calcistica della città che attualmente milita nel campionato nazionale di serie C2/C.
Heraclea Volley Gela, società pallavolistica che militana nel campionato nazionale di serie B1.
Eurotec Top Volley Gela, che milita nel campionato pallavolistico di serie B2 girone H. Il settore giovanile ha avuto l'onoroficenza di ricevere dalla fipav il marchio di qualità per l'attività giovanile.
Basket Gela, società di basket che milita nel campionato regionale di serie C2 girone B.
S.S. Studentesca e PGS Savio Gela, società di basket che militano nel campionato regionale di serie D girone B.


Storia di Gela

Gela, città siciliana in provincia di Caltanissetta, ha le proprie leggendarie radici nella fondazione da parte di coloni rodio-cretesi comandati da Antifemo e Entimo. Storicamente la città assunse importanza nell'epoca classica, nel medioevo svevo e poi nel secolo scorso.

L'antichità
Per approfondire, vedi la voce Tiranni di Gela e Siracusa.

Gela venne fondata come colonia rodio-cretese su un precedente insediamento indigeno siculo, secondo la tradizione nel 689 a.C. e ad opera di Antifemo ed Entimo (come riporta Tucidide[citazione necessaria]. Si tratterebbe dunque di uno fra i primi insediamenti greci in Sicilia.

Nel corso del VI secolo a.C. grazie alla politica espansionistica dei tiranni (in particolare Cleandro e soprattutto Ippocrate) la città ebbe una serie di colonie satelliti, fra cui Akragas (Agrigento) e riuscì inoltre a sottomettere diverse città: Kallipolis (secondo alcuni l'odierna Giarre), Leontini (Lentini, Naxos (Giardini-Naxos), Ergezio e Zancle (Messina). Ippocrate perì durante la guerra condotta contro Siracusa, a causa della successiva ribellione dei Siculi sottomessi. Siracusa venne tuttavia conquistata dal successore di Ippocrate: il tiranno Gelone, che vi stabilì la propria corte, lasciando Gela al fratello Gerone I che proseguì la ambiziosa politica espansionistica.

Nel 480 a.C. Gela e Siracusa parteciparono con un esercito di 5.000 uomini alla battaglia di Imera contro i Cartaginesi, in aiuto a Terone, tiranno di Agrigento. Scomparso Gelone (478 a.C.), il fratello Gerone si stabilì a sua volta a Siracusa ed a Gela il potere passò nelle mani del tiranno Polizelo, che forse fu presto deposto e sostituito da un governo democratico, sotto il quale la città accolse diversi profughi espulsi da Siracusa.

Nel 406 a.C. una armata cartaginese conquistò Agrigento e distrusse Gela, costringendone gli abitanti a riparare a Siracusa. Nel 397 a.C., grazie alla protezione siracusana, la città venne ricostruita. Nel 311 a.C. venne nuovamente devastata dai Cartaginesi e nel 282 a.C. distrutta definitivamente da Finzia, tiranno di Agrigento, che ne spostò gli abitanti nella nuova città di "Finziade" (oggi individuata in Licata).

In epoca romana era oramai un modesto villaggio, sebbene se ne ricordasse il glorioso passato: Virgilio cita i "Campi Geloi" nell'Eneide), e la città è ancora ricordata da Plinio, Cicerone e Strabone.

I conquistatori musulmani la chiamarono «la Città delle colonne» ed il fiume Gela il «il fiume delle colonne» per i resti delle antiche vestigia classiche sparse nel suo territorio.


La rifondazione federiciana
Nel 1233 Federico Il di Svevia la fece ricostruire chiamandola Terranova e fortificandola con un'ampia cerchia muraria. Alla prima metà del XIII secolo si attribuisce a difesa dell'abitato, la costruzione del "Castelluccio" (a circa 7 km dal centro). Secondo alcuni la città venne anche chiamata Heraclea perché leggendariamente fondata da Ercole.

La città fu demaniale fino al 1369, quando il re Federico IV d'Aragona la concesse a Manfredi III Chiaramonte.

il "Castelluccio". Dopo l'assedio e la conquista di Artale II Alagona tornò alla famiglia Chiaramonte che la mantenne sino al 1392 quando l'ultimo discendente, Andrea, fu giustiziato per essersi messo a capo della congiura dei baroni siciliani contro re Martino I. La città confiscata venne affidata a Pietro de Planellis quindi a questo seguirono diversi signori feudali. Nel XVIII secolo venne assegnata alla famiglia Terranova Aragona che ne tramandò il possesso a Ettore Pignatelli la cui famiglia la tenne fino all'abolizione della feudalità in Sicilia (1812).

La storia più recente
il Duomo (foto inizi 1900)Dopo la rivolta popolare del 1799, durante la quale vennero uccisi alcuni cittadini, fu rinominata in Terranova di Sicilia. Dopo l'unità d'Italia, partecipò ai moti proletari dei Fasci Siciliani (1893). Nei primi anni del XX secolo vi abitò giovanissimo Salvatore Quasimodo, al seguito del padre, ferroviere. Nel 1911 venne realizzato al lungomare il "pontile sbarcatoio", che, oltre a rappresentare in assoluto la prima costruzione in cemento armato realizzata in città, fu un'opera essenziale per la marineria locale. Ultimato nel 1915 e fatto brillare in parte dai guastatori italiani nell'estate del 1943 per ostacolare lo sbarco degli alleati, il pontile attualmente è inagibile. Nel 1927 la città riprese il suo antico nome di Gela.

La costa sabbiosa dove avvenne l'Operazione Husky nel 1943 (sullo sfondo la città)Le sue coste furono teatro, durante la seconda guerra mondiale, nel luglio del 1943, dell'imponente sbarco (chiamato in codice operazione Husky) della VII Armata americana. Gela fu la prima città d'Europa ad essere liberata.

Nel secondo dopoguerra, in un momento di particolare fervore si avviarono i lavori per la realizzazione dell'impianto petrolchimico dell'Eni auspicato da Enrico Mattei. La raffineria, che ha sicuramente aiutato l'economia locale ed in parte l'urbanistica (la costruzione del villaggio di Macchitella) ha prodotto deturpazioni e seri danni all'ambiente ed ha precluso lo sviluppo di altri settori, come quello turistico. Il caotico sviluppo edilizio negli anni successivi, dovuto ad interessi speculativi ed in parte ad una mancanza di controllo delle autorità, ha stravolto l'impianto urbano. Alcune zone, sorte abusivamente senza strade e servizi, hanno prodotto un diffuso senso di sfiducia nei confronti dello stato. In questo contesto la città visse i suoi momenti più bui negli anni ottanta ed in parte novanta del XX secolo, quando si sviluppò nel suo territorio una associazione di tipo mafioso, chiamata la Stidda. La città che ebbe così assegnato il triste titolo di capitale della Stidda, subì una lunga serie di violenze e di omicidi.

Solo recentemente Gela, messa al centro di alcuni programmi statali di aiuto al ripristino della legalità ed incentivi allo sviluppo, ha mostrato segni di risveglio. Bloccata (ma non cancellata) la piaga dell'abusivismo con una maggiore attenzione delle autorità competenti, in città sono state aperte alcune facoltà universitarie degli atenei di Catania e Palermo ed alcune zone rivalorizzate, come il centro storico, gli scavi archeologici, il Castelluccio ed il lungomare. Il comune in prima linea è impegnato, insieme a diverse associazioni civiche, in diversi progetti per la educazione alla legalità e soprattutto, nella lotta anti-racket.


e per concludere vi consiglio questo link visitatelo è molto interessante

http://scn.wikipedia.org/wiki/P%C3%A0ggina_principali

grazie dell' attenzione
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mah.... :shock: :shock: :shock: :shock:


lunedì 23 luglio 2007, ore 18:24
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CIAO TRINACHIA, VOLEVO SOLTANO DIRTI, CHE AI DIMENTICATO DI SCRIVERE UN CITTADINO ILLUSTRE,ANTONINO MAGANUCO, INTESO NINO IMPOPA, ANCHE LUI FA PARTE DELLA STORIA DI GELA, NON ERA UN POLITICO, E NEANCHE UN ARTISTA, MA SEMPLICEMENTE UN MENDICANTE, RIMASTO NEL CUORE DI MOLTISSIMI GELESI, TANTO CHE NEL SUO LOCULO, LA SCRITTA (I GELESI POSERO). PIU' ILLUSTRE DI COSI'. CIAO TRINACHIA

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lunedì 23 luglio 2007, ore 20:36
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hai perfettamente ragione e chiedo venia ma allora aggiungiamo pure lici da lileccia, nunziu a cammisa, lici detto bobbo quello della chitarra a macchitella.

anche se non famosi ma a loro modo artisti e parte integrante della nostra amata città.

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lunedì 23 luglio 2007, ore 22:29
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trinacria ha scritto:
hai perfettamente ragione e chiedo venia ma allora aggiungiamo pure lici da lileccia, nunziu a cammisa, lici detto bobbo quello della chitarra a macchitella.

anche se non famosi ma a loro modo artisti e parte integrante della nostra amata città.



Lici ccà fleccia, famoso per aver difeso con la fionda (a fleccia, appunto) Tarzan che veniva attaccato da un leone, il tutto al cinema. Era un fenomenale tiratore di fleccia.
Bobò suonava la chitarra senza conoscere un solo accordo. Il suo cavallo di battaglia la canzone "Beata la madonna Immacolata"
mi avete fatto tornare 25 anni più giovane, bellissimo ricordare anche loro


lunedì 23 luglio 2007, ore 22:56
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