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Sicilia in una tenaglia 
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Messaggio Re: Sicilia in una tenaglia
Ci si dovrebbe preoccupare veramente se non ci fosse varietà nell' informazione.
Il problema è che il giornalismo serve a portare a conoscenza dei fatti poi dovrebbe essere compito dei politici(?) ad usare la notizia come una clava contro il politico(?) oggetto del misfatto. In conclusione non è l'informazione che non ci porta a conoscenza dei fatti ma sono i politici(?) italioti che non si permettono di scontrarsi tra di loro fino al punto di costringere il politico(?) avversario alle dimissioni.
Ad ogni modo quella di domani sera parlerà della presunta unità italiota a cui ormai non crede più nessuno.

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sabato 9 ottobre 2010, ore 19:23
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Messaggio Re: Sicilia in una tenaglia
come volevasi dimostrare nulla cambia nel giornalismo di facciata.
i neoborboni poi, che tristezza....

per diego: se aspetti il politico che va contro il suo mondo nella quale pasce e si ingrassa allegramente siamo fritti!
io non parlo mai ai politici, parlo alla gente. E' la cultura che va cambiata non il politico che comanda (SIC!)
è un processo lento, forse ci vorranno 20 anni, forse 200. Ma bisogna cominciare. siamo pochi ma non è un problema. Tutte le cose, anche le più grandi cominciano sempre da 1.

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"Le masse popolari in Europa,non sono contro le masse popolari in Africa.
Quelli che sfruttano le risorse in Africa,sono gli stessi che sfruttano l'Europa.
Abbiamo un nemico comune ! " (Thomas Sankara)
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lunedì 11 ottobre 2010, ore 13:52
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Messaggio Re: Sicilia in una tenaglia
siciliano ha scritto:
come volevasi dimostrare nulla cambia nel giornalismo di facciata.
i neoborboni poi, che tristezza....

per diego: se aspetti il politico che va contro il suo mondo nella quale pasce e si ingrassa allegramente siamo fritti!
io non parlo mai ai politici, parlo alla gente. E' la cultura che va cambiata non il politico che comanda (SIC!)
è un processo lento, forse ci vorranno 20 anni, forse 200. Ma bisogna cominciare. siamo pochi ma non è un problema. Tutte le cose, anche le più grandi cominciano sempre da 1.


Infatti uso il condizionale. E poi per quale motivo quel politico non potresti essere tu?
Io sono dell'idea che quando si usa un metodo e quel metodo da risultati poco soddisfacienti il buon senso suggerisce di provare con un altro metodo.

per Gianiro: Effettivamente la puntata non mi ha soddisfatto molto. Non ha fatto altro che approfondire, ma non tanto, fatti che bene o male si sanno.

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martedì 12 ottobre 2010, ore 13:12
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Messaggio Re: Sicilia in una tenaglia
Daccordissimo con siciliano, i politici fanno il loro sporco gioco come lo hanno sempre fatto.
Il popolo non fa piu il suo dovere e non controlla piu chi detiene il potere.
Nelle peggiori dittature il popolo è assogettato con la violenza fisica, su noi uomini occidentali non c'è nemmeno questo bisogno siamo completamente ammaestrati.
Non c'è motivo per l'uomo comune di mettersi a pensare,a riflettere ,a guardarsi intorno e chiedersi perchè un uomo che si alza la mattina e va a lavorare fino a sera non ha più diritto a comprare casa o a farsi una famiglia.
E' giusto invece guardare l'uomo volgare e senza cultura come una persona fica a cui ispirarsi a tutti i costi, imparare a fare le canne e a bere dai 15 anni in su, perchè per divertirsi non si può essere sobri e pienamente coscienti dei propri sensi e del proprio cervello.
Siciliano ha ragione bisogna cambiare la CULTURA!

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QUANDO UN POPOLO RINUNCIA AL VOTO O AL CONTROLLO DEL DOPO VOTO DIVENTA COMPLICE.
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martedì 12 ottobre 2010, ore 21:20
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Messaggio Re: Sicilia in una tenagliahttp://www.gelanelmondo.it/forum/post
John Snow ha scritto:
Daccordissimo con siciliano, i politici fanno il loro sporco gioco come lo hanno sempre fatto.
Il popolo non fa piu il suo dovere e non controlla piu chi detiene il potere.
Nelle peggiori dittature il popolo è assogettato con la violenza fisica, su noi uomini occidentali non c'è nemmeno questo bisogno siamo completamente ammaestrati.
Non c'è motivo per l'uomo comune di mettersi a pensare,a riflettere ,a guardarsi intorno e chiedersi perchè un uomo che si alza la mattina e va a lavorare fino a sera non ha più diritto a comprare casa o a farsi una famiglia.
E' giusto invece guardare l'uomo volgare e senza cultura come una persona fica a cui ispirarsi a tutti i costi, imparare a fare le canne e a bere dai 15 anni in su, perchè per divertirsi non si può essere sobri e pienamente coscienti dei propri sensi e del proprio cervello.
Siciliano ha ragione bisogna cambiare la CULTURA!

nel neretto c'è tutto il motivo del mio disaccordo col resto del mondo. è una frase che mi fa venire l'orticaria, non potrò mai condividerla.
Ti faccio una domanda: chi detiene il potere?

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martedì 12 ottobre 2010, ore 23:30
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Messaggio Re: Sicilia in una tenagliahttp://www.gelanelmondo.it/forum/post
siciliano ha scritto:
John Snow ha scritto:
Daccordissimo con siciliano, i politici fanno il loro sporco gioco come lo hanno sempre fatto.
Il popolo non fa piu il suo dovere e non controlla piu chi detiene il potere.
Nelle peggiori dittature il popolo è assogettato con la violenza fisica, su noi uomini occidentali non c'è nemmeno questo bisogno siamo completamente ammaestrati.
Non c'è motivo per l'uomo comune di mettersi a pensare,a riflettere ,a guardarsi intorno e chiedersi perchè un uomo che si alza la mattina e va a lavorare fino a sera non ha più diritto a comprare casa o a farsi una famiglia.
E' giusto invece guardare l'uomo volgare e senza cultura come una persona fica a cui ispirarsi a tutti i costi, imparare a fare le canne e a bere dai 15 anni in su, perchè per divertirsi non si può essere sobri e pienamente coscienti dei propri sensi e del proprio cervello.
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nel neretto c'è tutto il motivo del mio disaccordo col resto del mondo. è una frase che mi fa venire l'orticaria, non potrò mai condividerla.
Ti faccio una domanda: chi detiene il potere?


A livello locale i corrotti e le facce a culo. a livello mondiale è un'altra storia...
Ma il mio discorso era incentrato maggiormente sulle forze che il popolo non esercita, piuttosto che sulla fonte dei vari poteri che fanno in modo che tutto rimanga com'è.

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mercoledì 13 ottobre 2010, ore 1:02
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Messaggio Re: Sicilia in una tenaglia
Il Corriere riceve in questi giorni molte lettere, soprattutto di lettori meridionali, che deplorano i soprusi dei piemontesi, l’arroganza del Nord, il sacco del Sud, e rimpiangono una specie di età dell’oro durante la quale i Borbone di Napoli avrebbero fatto del loro regno un modello di equità sociale e sviluppo economico. Le confesso che, leggendo queste lettere, ho due reazioni alquanto diverse. La prima è un sentimento di fastidio per questo travisamento della storia nazionale. Per unanime consenso dell’Europa d’allora il Regno delle Due Sicilie era uno degli Stati peggio governati da una aristocrazia retriva, paternalista e bigotta.
La «guerra del brigantaggio» non fu il fenomeno criminale descritto dal governo di Torino, ma neppure una guerra di secessione come quella che si combatteva negli Stati Uniti in quegli stessi anni. Fu una disordinata combinazione di rivolte plebee e moti legittimisti conditi da molto fanatismo religioso e ferocia individuale. La classe dirigente unitaria fece una politica che favoriva le iniziative industriali del Nord perché erano allora le più promettenti, e non fece molto, almeno sino al secondo dopoguerra, per promuovere lo sviluppo delle regioni meridionali. Ma il Sud si lasciò rappresentare da una classe dirigente di notabili, proprietari terrieri, signori della rendita e sensali di voti, più interessati a conservare il loro potere che a migliorare la sorte dei loro concittadini.
La seconda reazione, invece, è molto più ottimistica. Vi sono circostanze in cui la rabbia e il sentimento di una ingiustizia patita, anche se fondato su una lettura sbagliata del passato, possono produrre risultati positivi. Se queste lettere indicassero la crescita al Sud del numero di coloro che sono stanchi di andare a cercare fortuna altrove e vogliono dare al Nord una lezione di energia e dinamismo, ne sarei felice. Anziché temere la Lega, il Sud avrebbe interesse a imitarla creando nelle sue regioni un movimento che non si limiti a raccogliere voti per darli al migliore offerente. In altre parole al Meridione serve una «Lega Sud» che cambi in una generazione, come è avvenuto al Nord, tutto il personale politico delle amministrazioni comunali e provinciali. Per raggiungere i loro obiettivi, Umberto Bossi e i suoi compagni hanno inventato i celti e la Padania. Il Sud può inventare il regno felice dei Borbone. Quando sono utili al futuro, i travisamenti del passato sono perdonabili.


Sergio Romano, storico, sul corriere della sera di oggi

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martedì 19 ottobre 2010, ore 12:37
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Messaggio Re: Sicilia in una tenaglia
Per unanime consenso dell’Europa d’allora il Regno delle Due Sicilie era uno degli Stati peggio governati da una aristocrazia retriva, paternalista e bigotta.
Che i borboni non siano da prendere come esempio di buon governo siamo tutti d 'accordo ma che l'Europa di allora sia stata un esempio di benessere a tal punto da potersi permettere di giudicare il Regno delle Due Sicilie è una dimostrazione di mistificazione storica. Però pare che si siano guardati bene dal dire che era uno tra gli stati più ricchi d' Europa e lo ha fatto anche il sig romano. La Londra o la Parigi di allora non erano migliori ne di Napoli o di Palermo o di Roma
Fu una disordinata combinazione di rivolte plebee e moti legittimisti conditi da molto fanatismo religioso e ferocia individuale
Questo è quello che pensa il sig, romano molti altri pensano che quelli che sono passati alla storia come briganti siano stati quelli che non hanno accettato di subire supinamente un invasione del Regno voluta proprio da quei stati europei che si permisero di giudicare i Borboni, perche vantavano cospicui crediti sui savoiardi che non avevano altro modo di reperire i capitali se non invadendo il Regno camuffandolo come risorgimento. L'Impresa del nizzardo fu finanziata dalla massoneria inglese.
Come storico è molto parziale non ha fatto altro che continuare nella mistificazione storica.

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martedì 19 ottobre 2010, ore 13:02
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Messaggio Re: Sicilia in una tenaglia
veramente la mistificazione storica è quella che fate voi e lo dice anche lui nelle ultime righe, la parola degli storici contro la parola di qualcuno

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martedì 19 ottobre 2010, ore 14:14
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Messaggio Re: Sicilia in una tenaglia
Razio ha scritto:
veramente la mistificazione storica è quella che fate voi e lo dice anche lui nelle ultime righe, la parola degli storici contro la parola di qualcuno

Io riporto fatti non opinioni personali come fa lui.
Sto storico o ci è o ci fa o entrambi le cose tanto è vero che scrive Ma il Sud si lasciò rappresentare da una classe dirigente di notabili, proprietari terrieri, signori della rendita e sensali di voti, più interessati a conservare il loro potere che a migliorare la sorte dei loro concittadini. Uno storico serio avrebbe semplicemente detto che il Sud inteso come popolo non fu rappresentato per niente, come tutt' ora del resto,ma che fu travolto dalla istituzionalizzazione della mafia.

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martedì 19 ottobre 2010, ore 19:02
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Messaggio Re: Sicilia in una tenaglia
Diego Livoti ha scritto:
Razio ha scritto:
veramente la mistificazione storica è quella che fate voi e lo dice anche lui nelle ultime righe, la parola degli storici contro la parola di qualcuno

Io riporto fatti non opinioni personali come fa lui.
Sto storico o ci è o ci fa o entrambi le cose tanto è vero che scrive Ma il Sud si lasciò rappresentare da una classe dirigente di notabili, proprietari terrieri, signori della rendita e sensali di voti, più interessati a conservare il loro potere che a migliorare la sorte dei loro concittadini. Uno storico serio avrebbe semplicemente detto che il Sud inteso come popolo non fu rappresentato per niente, come tutt' ora del resto,ma che fu travolto dalla istituzionalizzazione della mafia.



lui riuporta opinioni personali??? :lol: :lol: :lol: :lol:

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martedì 19 ottobre 2010, ore 19:25
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Messaggio Re: Sicilia in una tenaglia
Razio ha scritto:
Diego Livoti ha scritto:
Razio ha scritto:
veramente la mistificazione storica è quella che fate voi e lo dice anche lui nelle ultime righe, la parola degli storici contro la parola di qualcuno

Io riporto fatti non opinioni personali come fa lui.
Sto storico o ci è o ci fa o entrambi le cose tanto è vero che scrive Ma il Sud si lasciò rappresentare da una classe dirigente di notabili, proprietari terrieri, signori della rendita e sensali di voti, più interessati a conservare il loro potere che a migliorare la sorte dei loro concittadini. Uno storico serio avrebbe semplicemente detto che il Sud inteso come popolo non fu rappresentato per niente, come tutt' ora del resto,ma che fu travolto dalla istituzionalizzazione della mafia.



lui riuporta opinioni personali??? :lol: :lol: :lol: :lol:


E' tutto qua quello che sai dire? Allora è meglio lasciar perdere sta discussione :P :P :P :P
Prendi esempio da Gianiro, esempio di onestà intellettuale.

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martedì 19 ottobre 2010, ore 19:47
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Messaggio Re: Sicilia in una tenaglia
ma come si puo' discutere con chi è quadrato? resti sulle tue opinioni anche davanti ai fatti, dicendo tu solo opinioni per qualche libbretto di uno con la terza media, al quale confronto gli storici del mondo sono robbetta.

lo storico nell'ìarticolo ha detto che i siciliani si fecero rapprensetare sempre da notalibili che facevano solo i loro interessi, ma contesti pure questo dall'alto della sapienza borbonica :lol:

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martedì 19 ottobre 2010, ore 20:41
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Messaggio Re: Sicilia in una tenaglia
Razio ha scritto:
ma come si puo' discutere con chi è quadrato? resti sulle tue opinioni anche davanti ai fatti, dicendo tu solo opinioni per qualche libbretto di uno con la terza media, al quale confronto gli storici del mondo sono robbetta.

lo storico nell'ìarticolo ha detto che i siciliani si fecero rapprensetare sempre da notalibili che facevano solo i loro interessi, ma contesti pure questo dall'alto della sapienza borbonica :lol:

Ecco la conferma che tu non hai letto la storia Siciliana. per cui ti consiglio di non affrontare questo argomento, già di brutte figure ne hai fatte parecchie. :P :P :P :P :P :P

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mercoledì 20 ottobre 2010, ore 8:59
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Messaggio Re: Sicilia in una tenaglia
Io sto iniziando a studiarla.
Sono fermo però all'ultimo periodo Borbobonico.
Sto integrando però con un libiro imparziale che parla dell'economia italiana dal 1861 a oggi.
Il Gran libro del debito pubblico,istituito dall'onorevole Pietro Bastogi,Ministro delle Finanze dall'ultimo governo Cavour fino al primo Ricasoli,parla chiaro: al momento dell'unificazione del debito nazionale,derivato dalla somma dei debiti degli Stati preunitari: l'ex Regno piemontese sembra quasi avere 2/3 di tutto il debito pubblico.

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Adeu Clavell Morenet,adeu estrella del dia.


mercoledì 20 ottobre 2010, ore 11:19
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