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C'è solo 1 motivo per non votare 
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didi79 ha scritto:
Scusa Siciliano ma non puo etichettare come assurda un'idea diversa dalla tua...

Anche io non andrò a votare (cioé andrò ma non voterò) per le nazionali, ma darò il mio voto per la presidenza della regione per dare il mio contributo ad evitare che salga (quello che secondo me é) il peggio!

puoi chiedere che non ti venga consegnata la scheda e farlo verbalizzare e ricevere in ogni caso il timbro sul tuo certificato elettorale . E' un tuo diritto

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"Le masse popolari in Europa,non sono contro le masse popolari in Africa.
Quelli che sfruttano le risorse in Africa,sono gli stessi che sfruttano l'Europa.
Abbiamo un nemico comune ! " (Thomas Sankara)
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martedì 1 aprile 2008, ore 11:08
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Il non sentirsi rappresentato è l'unico motivo che può giustificare il non voto. Il sentirsi rappresentato dal meno peggio è un buon motivo per votare. Come più volte ribadito, torno a votare per le politiche dopo molti anni. Non mi interessano i nomi dei partiti, i nomi di coloro che sono eletti. Mi interessa il fatto che ci sià la possibilità di ridurre la frammentarietà politica che ci ha ridotto a Repubblica delle Banane. Spero che la gente vada a votare alle politiche e che voti PD o PDL. Io voterò PD perchè, rispetto al PDL, impersonifica meglio la via verso il bipartitismo: parolina, quest'ultima, che mi indotto a tornare a votare.


martedì 1 aprile 2008, ore 11:15
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ghelaspolis ha scritto:
Il non sentirsi rappresentato è l'unico motivo che può giustificare il non voto. Il sentirsi rappresentato dal meno peggio è un buon motivo per votare. Come più volte ribadito, torno a votare per le politiche dopo molti anni. Non mi interessano i nomi dei partiti, i nomi di coloro che sono eletti. Mi interessa il fatto che ci sià la possibilità di ridurre la frammentarietà politica che ci ha ridotto a Repubblica delle Banane. Spero che la gente vada a votare alle politiche e che voti PD o PDL. Io voterò PD perchè, rispetto al PDL, impersonifica meglio la via verso il bipartitismo: parolina, quest'ultima, che mi indotto a tornare a votare.

la scomparsa della frammentarietà politica è fittizzia, è tutto incluso nei due grandi contenitori libeticidi.

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martedì 1 aprile 2008, ore 12:22
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Se per liberticida s'intende ridurre la libertà di dire tutto ed il contrario di tutto al bar dell'angolo così come su un quotidiano nazionale, dal barbiere di fiducia così come in una tribuna politica, allora che ben vengano questi due contenitori. Poi, magari e se si vuole, si puliranno all'interno. Sembrerò cinico, ma è solo pragmatismo. Mi sono rotto da tempo con tutti questi discorsi su ideologie, idee illuminanti e quant'altro sulla questione democratica. La democrazia è un VALORE oramai acquisito anche nell'Italia Post-Fascista: sono passati 60 anni. Bisogna discutere sul METODO democratico perchè è solo così che avremo finalmente un governo nel paese. Un governo è tale se riesce a decidere: in Italia, finora, la politica ha deciso, unanimemente, solo sull'auto-conservarsi. L'AUTOREFERENZIALITA' POLITICA E' IL MALE ITALIANO. Basta con queste contorsioni filosofiche...e pensare che in filosofia avevo il massimo dei voti al liceo scientifico.


martedì 1 aprile 2008, ore 14:01
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ghelaspolis ha scritto:
Se per liberticida s'intende ridurre la libertà di dire tutto ed il contrario di tutto al bar dell'angolo così come su un quotidiano nazionale, dal barbiere di fiducia così come in una tribuna politica, allora che ben vengano questi due contenitori. Poi, magari e se si vuole, si puliranno all'interno. Sembrerò cinico, ma è solo pragmatismo. Mi sono rotto da tempo con tutti questi discorsi su ideologie, idee illuminanti e quant'altro sulla questione democratica. La democrazia è un VALORE oramai acquisito anche nell'Italia Post-Fascista: sono passati 60 anni. Bisogna discutere sul METODO democratico perchè è solo così che avremo finalmente un governo nel paese. Un governo è tale se riesce a decidere: in Italia, finora, la politica ha deciso, unanimemente, solo sull'auto-conservarsi. L'AUTOREFERENZIALITA' POLITICA E' IL MALE ITALIANO. Basta con queste contorsioni filosofiche...e pensare che in filosofia avevo il massimo dei voti al liceo scientifico.

ti sembrerà strano ma sono daccordo.
MA contesto proprio il metodo. Un metodo che coinvolga tutti, non solo i più prepotenti!
In democrazia non si sceglie il metodo migliore per censurare l'alternativa, ma si considera l'alternativa come un arricchimento e un produttore di fermento e di idee. Io romango piacevolemnte sorpreso nel sentir parlare certi personaggi ritenuti scomodi come Ferrando o "impresentabili" perchè fascisti.
Il BIPARTISISMO innaturale, forzato, illogico, basato solo su concentrazione di numeri e non di idee è un oltraggio alla democrazia.
il dialogo è democrazia.

I discorsi sulle ideologie non li eliminerai ne tù ne nessun'altro, lideologia è un sogno, è un credo, non si uccide!
muoiono gli uomini, ma non le idee.
Si adattano ai tempi, si ripropongono, rallentano, accellerano, ma ci sono sempre state. Grazie a Dio aggiungerei...
altrimenti ci troveremmo a vivere in uno stagno puzzolente in cui il pensiero è annullato e ha importanza solo il numero!

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Ultima modifica di siciliano eseguita martedì 1 aprile 2008, ore 16:32, modificato 1 volta in totale.



martedì 1 aprile 2008, ore 14:16
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Ci sono troppi partiti in Italia ....se spesso magari nei miei post sono un pò brusco mi scuso..ma se noi vediamo in Europa da tempo esistono pochi partiti... noi siamo fermi ancora alle battaglie tra Don Camillo e Peppone ..


martedì 1 aprile 2008, ore 14:46
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roy greich ha scritto:
Ci sono troppi partiti in Italia ....se spesso magari nei miei post sono un pò brusco mi scuso..ma se noi vediamo in Europa da tempo esistono pochi partiti... noi siamo fermi ancora alle battaglie tra Don Camillo e Peppone ..

ma magari ci fossero ancora le battaglie fra don camillo e peppone.
Quando un partito aveva una connotazione ideologica esistevano pochi partiti, ben distinti.
da quando il partito è finalizzatro all'occupazione delle poltrone sono stati i grandi partiti stessi a dare vita a frammenti, liste civiche, liste civetta, partiti di richiamo, causando frammentazione e confusione.

Le ideologie devono rimanere l'unico motivo di aggregazione e solo da una slidarietà e un riconoscimento dei diversi pensieri si può costruire uno stato.
Stiamo dando cittadinanza a cinesi, arabi, americani, africani ma ancora esistono migliaia di italiani senza riconoscimento perchè hanno idee diverse.

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Ultima modifica di siciliano eseguita martedì 1 aprile 2008, ore 18:55, modificato 1 volta in totale.



martedì 1 aprile 2008, ore 16:35
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Non c'è niente di male dare la cittadinanza ad altri ....non vedo quale sarebbe il problema se lavorano nel nostro terrirorio perchè no....?


martedì 1 aprile 2008, ore 17:52
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roy greich ha scritto:
Non c'è niente di male dare la cittadinanza ad altri ....non vedo quale sarebbe il problema se lavorano nel nostro terrirorio perchè no....?

io vedo qualcosa di male nell'escludere Italiani solo perchè fascisti o comunisti o di altro pensiero non conforme alla moda del momento!

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martedì 1 aprile 2008, ore 18:56
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Ognuno può avere le proprie idee , però stai attento alla Digos ...... :D


martedì 1 aprile 2008, ore 19:04
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roy greich ha scritto:
Ognuno può avere le proprie idee , però stai attento alla Digos ...... :D


si, la dittatura usa la Digos, hai ragione.
viva la libertà di pensiero!

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martedì 1 aprile 2008, ore 19:46
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Le idee ed il dialogo sono il sale della democrazia ma non si può dibattere in eterno e la politica, quella vera, dev'essere sintesi: altrimenti si decide solo e sempre per il nulla. Non è poi così difficile discernere tra idea ed ideologia. Le idee devono essere libere, mentre le ideologie, di qualsiasi natura, sono catene mentali. Le ideologie politiche sono nate e morte nel secolo scorso: non devo uccidere niente perchè ci ha già pensato la Storia. Il bipartitismo scevro da zavorre ideologiche è l'unica via per cambiare e solo in meglio, perchè cambiare in peggio è lasciare che questo teatrino italiota continui avanti ancora dopo 60 anni. Non c'è niente di innaturale, illogico e forzato nel bipartismo perchè si potrebbe dire la stessa cosa del multipartitismo esasperato che ci affligge da mezzo secolo. Sono per il sacramento del matrimonio come il più fervido dei cattolici, sono per i pacs come il più accanito dei laici; sono per la libera iniziativa privata come il più coriaceo dei liberali; sono per l'equa distribuzione della ricchezza come il più convinto dei socialisti: nell'Italia di Don Camillo e Peppone, quanti partiti dovrei votare?
Il coesistere di queste convinzioni rende molto più democratici ed aperti al dialogo rispetto ai migliaia di c******i ideologicamente orientati che fanno del loro schierarsi per partito preso (e della loro rigorosa appartenenza) un valore quand'è invece solo e niente di più che uno stupido pregiudizio. Questa è consapevole alternatività, perchè relativismo che rimane un'attitudine mentale soggettiva non un oggetto da reificare a sistema ideologico. Forse sono parole un po' difficili da capire, o forse, si fa semplicemente finta di non capire.


mercoledì 2 aprile 2008, ore 11:37
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ghelaspolis ha scritto:
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Il coesistere di queste convinzioni rende molto più democratici ed aperti al dialogo rispetto ai migliaia di c******i ideologicamente orientati che fanno del loro schierarsi per partito preso (e della loro rigorosa appartenenza) un valore quand'è invece solo e niente di più che uno stupido pregiudizio. Questa è consapevole alternatività, perchè relativismo che rimane un'attitudine mentale soggettiva non un oggetto da reificare a sistema ideologico. Forse sono parole un po' difficili da capire, o forse, si fa semplicemente finta di non capire.


Un ideologia è immortale per definizione. Vorresti dirmi che il comunismo o il socialismo sono nati e morti nel secolo scorso?
non confondere un ideologia con un partito... Io sono un idealista e non mi sento ne morto ne incatenato, mi sento libero e orgogliosamente diverso. Non ho mai avuto una tessera di partito, non credo ai concetti di Destra e Sinistra, non credo nemmeno a chi sfrutta un ideologia per spaccare vetrine e costruire barricate ma credo tanto negli uomini. Questo sistema è forzato, comprimere tutto in gabbie rigide è innaturale. E' ancor più innaturale censurare chi non si trova all'interno di queste gabbie ma è in grado di proporre idee e soluzioni.
Crollerà, crollerà tutto....
e sulle macerie marceremo noi che non abbiamo ceduto costruendo il nostro sogno
Viva la libertà di essere diversi :wink: :wink:

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mercoledì 2 aprile 2008, ore 11:49
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siciliano ha scritto:
ghelaspolis ha scritto:
Le idee ed il dialogo sono il sale della democrazia ma non si può dibattere in eterno e la politica, quella vera, dev'essere sintesi: altrimenti si decide solo e sempre per il nulla. Non è poi così difficile discernere tra idea ed ideologia. Le idee devono essere libere, mentre le ideologie, di qualsiasi natura, sono catene mentali. Le ideologie politiche sono nate e morte nel secolo scorso: non devo uccidere niente perchè ci ha già pensato la Storia. Il bipartitismo scevro da zavorre ideologiche è l'unica via per cambiare e solo in meglio, perchè cambiare in peggio è lasciare che questo teatrino italiota continui avanti ancora dopo 60 anni. Non c'è niente di innaturale, illogico e forzato nel bipartismo perchè si potrebbe dire la stessa cosa del multipartitismo esasperato che ci affligge da mezzo secolo. Sono per il sacramento del matrimonio come il più fervido dei cattolici, sono per i pacs come il più accanito dei laici; sono per la libera iniziativa privata come il più coriaceo dei liberali; sono per l'equa distribuzione della ricchezza come il più convinto dei socialisti: nell'Italia di Don Camillo e Peppone, quanti partiti dovrei votare?
Il coesistere di queste convinzioni rende molto più democratici ed aperti al dialogo rispetto ai migliaia di c******i ideologicamente orientati che fanno del loro schierarsi per partito preso (e della loro rigorosa appartenenza) un valore quand'è invece solo e niente di più che uno stupido pregiudizio. Questa è consapevole alternatività, perchè relativismo che rimane un'attitudine mentale soggettiva non un oggetto da reificare a sistema ideologico. Forse sono parole un po' difficili da capire, o forse, si fa semplicemente finta di non capire.


Un ideologia è immortale per definizione. Vorresti dirmi che il comunismo o il socialismo sono nati e morti nel secolo scorso?
non confondere un ideologia con un partito... Io sono un idealista e non mi sento ne morto ne incatenato, mi sento libero e orgogliosamente diverso. Non ho mai avuto una tessera di partito, non credo ai concetti di Destra e Sinistra, non credo nemmeno a chi sfrutta un ideologia per spaccare vetrine e costruire barricate ma credo tanto negli uomini. Questo sistema è forzato, comprimere tutto in gabbie rigide è innaturale. E' ancor più innaturale censurare chi non si trova all'interno di queste gabbie ma è in grado di proporre idee e soluzioni.
Crollerà, crollerà tutto....
e sulle macerie marceremo noi che non abbiamo ceduto costruendo il nostro sogno
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Non c'è nulla di immortale nella definizione di ideologia o vorresti essere alternativo anche in questo? Io non confondo il comunismo o il socialismo con i partiti, semmai sono altri a farlo e continuano con gli stessi simboli e con la stessa minestra vecchia almeno 40 anni. Sei confuso.


mercoledì 2 aprile 2008, ore 12:28
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il simbolo è una cosa importante per chi ha fede, chi crede in qualcosa si lega anche ai simboli.
Io ho avuto la possibilità, quando vivevo a catania, di frequentare sia comunisti che fascisti. Ti assicuro che quello che dicono gli altri su di loro è diverso da quello che dicono loro.
Io, come anche la tua piccola figlioletta, sono nato antifascista, così vuole il sistema. Ma conoscere oltre ciò che mi hanno imposto dalla nascita mi ha provocato curiosità e solidarietà anche verso ciò è disegnato come brutto e cattivo ma non ha la possibilità di esprimersi. Onde evitare equivoci ribadisco la mia assoluta ammirazione per il COMUNISTA Ferrando, candidato premier del PCL.

La stessa minestra a cui fai riferimento tu la ripropone chi, di fronte alle proprie incapacità, tira fuori la solita pappetta della resistenza o dell'anticomunismo etc etc etc...
Non ho paura dei simboli, ho paura degli stereotipi accettati acriticamente.
Grandi Giornalisti come Blondet o Fini che hanno voluto sfondare i limiti della censura del sistema e della falsificazione storica hanno pagato a caro prezzo la loro intraprendenza. Oggi è a loro che io rivolgo la mia attenzione per tenermi informato. L'informazione libera, non quella di ragime mi ha dato un senso di solidarietà. Dall'altra parte vedo disprezzo e chiusura.

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mercoledì 2 aprile 2008, ore 12:39
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