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Data iscrizione: sabato 5 gennaio 2008, ore 18:06
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siciliano ha scritto:
Mi dispiace farti cadere dal piedistallo ma distingui le due cose. Sull'alitalia, molti economisti invocarono e oggi rimpiangono la partecipazione dei dipendenti alle quote societarie dell'azienda, cosa che fu frenata dalla situazione già debitoria dell'azienda. Si chiama socializzazione dell'azienda. Non per forza conicide con un socialismo nazionale. Nessuna confusione.
sulla mia associazione tui ringrazio ma non abbiamo bisogno di essere pubblicizzati da chi non sa cosa pubblicizzare.
Sul socialismo nazionale, che è un estensione a livello politico del concetto che oggi viene considerato solo in economia e che esiste da secoli rimango dell'idea che è il miglior sistema possibile, e comunque, anche in ui sistema non socialista come il nostro, la pertecipazione del cittadino deve seguire altre vie e non quella (o solo quella ) del voto. Nessuna utopia, tutto semplice.


Sono convinto che alcuni gelesi e non solo, oggi conoscono ARIA NUOVA grazie a questo forum: sarà pessimo come marketing pubblicitario, ma tant'è. Non credo che la partecipazione dei dipendenti alle quote societarie dell'azienda equivalga a socializzare un'azienda, ad ogni modo dovresti distinguere tra il corporativismo del primo fascismo (vedi Carta del Lavoro) e la socializzazione dell'ultimo fascismo, poichè, ribadisco (con o senza piedistallo) che tendi a confondere le due cose. Ci sono strumenti di democrazia diretta del popolo (Petizione, Iniziativa Legislativa, Referendum), c'è la Libertà d'Associazione, c'è la Libertà di Riunione, c'è la Libertà di manifestazione del pensiero nella nostra Costituzione, ma agli italioti non sembra interessare molto. Mentre c'è l'ipotesi di Sindacato Unitario nelle nostra Costituzione, e l'Italiozia ne produce almeno 3 Federali (principali responsabili della situazione Alitalia): a questo gli italioti si sono fortemente interessati. A parole ogni sistema è buono, anche il Socialismo Nazionale, ma alla prova dei fatti? La terza via non ha retto: maledetti sionisti!


sabato 5 aprile 2008, ore 20:24
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Data iscrizione: giovedì 21 febbraio 2008, ore 11:02
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ghelaspolis ha scritto:
siciliano ha scritto:
Mi dispiace farti cadere dal piedistallo ma distingui le due cose. Sull'alitalia, molti economisti invocarono e oggi rimpiangono la partecipazione dei dipendenti alle quote societarie dell'azienda, cosa che fu frenata dalla situazione già debitoria dell'azienda. Si chiama socializzazione dell'azienda. Non per forza conicide con un socialismo nazionale. Nessuna confusione.
sulla mia associazione tui ringrazio ma non abbiamo bisogno di essere pubblicizzati da chi non sa cosa pubblicizzare.
Sul socialismo nazionale, che è un estensione a livello politico del concetto che oggi viene considerato solo in economia e che esiste da secoli rimango dell'idea che è il miglior sistema possibile, e comunque, anche in ui sistema non socialista come il nostro, la pertecipazione del cittadino deve seguire altre vie e non quella (o solo quella ) del voto. Nessuna utopia, tutto semplice.


Sono convinto che alcuni gelesi e non solo, oggi conoscono ARIA NUOVA grazie a questo forum: sarà pessimo come marketing pubblicitario, ma tant'è. Non credo che la partecipazione dei dipendenti alle quote societarie dell'azienda equivalga a socializzare un'azienda, ad ogni modo dovresti distinguere tra il corporativismo del primo fascismo (vedi Carta del Lavoro) e la socializzazione dell'ultimo fascismo, poichè, ribadisco (con o senza piedistallo) che tendi a confondere le due cose. Ci sono strumenti di democrazia diretta del popolo (Petizione, Iniziativa Legislativa, Referendum), c'è la Libertà d'Associazione, c'è la Libertà di Riunione, c'è la Libertà di manifestazione del pensiero nella nostra Costituzione, ma agli italioti non sembra interessare molto. Mentre c'è l'ipotesi di Sindacato Unitario nelle nostra Costituzione, e l'Italiozia ne produce almeno 3 Federali (principali responsabili della situazione Alitalia): a questo gli italioti si sono fortemente interessati. A parole ogni sistema è buono, anche il Socialismo Nazionale, ma alla prova dei fatti? La terza via non ha retto: maledetti sionisti!


Mi spiace distruggere le tue convinzioni ma non hanno retto ne la prima ne la seconda via. Le due forme di socializzazione, corporativismo promofascista e socialissazione tardofascista nascono da un unica idea e da uno stesso obiettivo. Realizzare lo stato socilaista partecipativo. Il malfunziionamento di un sistema dipende dalla degenerazione di un sistema stesso per scelte di circostanza non azzeccate. Durante il periodo fascista in particolare molti storici e anche molti gerarchi dell'epoca (Bottai e lo stesso Gentile) attribuirono alle nomine dei vertici delle corporazioni fatte dal governo centrale anzichè da una scelta interna alla corporazione. Comunque sia non sono legato all'evento, ma all'idea. Non mi importa restaurare ma proporre. Riguardo alle altre forme di democrazia diretta sono forme che possono continuare ad esistere in quelsiuasi altro sistema ma verrebbero decisamente assorbite dal sistema si partecipazione. Le grosse decisioni vengono prese senza il coinvolgimento delle parti. Il sindacato, per quanto lo ritengo una istituzione buona ma malfunzionante, è sempre una organizzazione esterna alla corporazione (per semplicità la chiamo cosi) e l'associazionismo, come avvine nel piccolo a Gela, è una libera iniziativa dei cittadini, ma che non ha, potere consultivo nella formulazione di leggi o di provvedimenti. Almeno nel settore in cui ARIA NUOVA si muove (ambiente, tutela del patrimonio storico paesaggistico, diritti dei cittadini) abbiamo più volte assistito a commissioni parlamentari che vengono a gela a fare task force o indagioni sul settore insieme a vertici ENI (questi si che stranamante hanno potere consultivo pur trattandosi di soggetto privato non rappresentativo e colpevole del danno) e politici locali, escludendo le forme d democrazia diretta previste dalla legge.
A livello piò ampio, le organizzazioni massonico-sioniste, che tu continui ad citare con fine ed inefficace umorismo, hanno tolto potere ai singoli governi. Continua ad irridere la vicenda ma stranamente ogni volta che si indaga su commistioni politica-massoneria i pm vengono in qualche modo ostacolati (woodcock, de magistris etcc). Qualcosa che il tuo sistema democratico vuole nascondere al popolo? e qeulli che dovrebbero cambiare le regole e realizzare il tuo stato bipartitista, finora non hanno fatto parte di questo gioco? Hanno servito prima interessi internazionali, poi un contentino a bruxelles tanto per dare senso al circolo ricreativo chiamato UE, poi se resta tempo diamo un contentino ai cittadini italiani. E questa gente che ha giocato sporco, che ha distrutto ogni forma di entusiasmo per la politica riducendola a numeri, che ha tolto senza discutere sovranità al nostro stato per imporre agli italiani sistemi non appartenenti alla nostra cultura, dovrebbero cambiare le regole? forse le cambieranno ma per rafforzarsi. forse un giorno mi convincerò del contrario, io vedo sempre la stessa gente, lo stesso modo di fare politica, la stessa assenza di idee, gli stessi modi di intendere lo Stato che finora hanno prodotto disfunzioni su disfunzioni. L'unica cambiamento è un cambiamento di sistema, non di nomi o di partiti

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"Le masse popolari in Europa,non sono contro le masse popolari in Africa.
Quelli che sfruttano le risorse in Africa,sono gli stessi che sfruttano l'Europa.
Abbiamo un nemico comune ! " (Thomas Sankara)
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domenica 6 aprile 2008, ore 8:59
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siciliano ha scritto:
ghelaspolis ha scritto:
siciliano ha scritto:
Mi dispiace farti cadere dal piedistallo ma distingui le due cose. Sull'alitalia, molti economisti invocarono e oggi rimpiangono la partecipazione dei dipendenti alle quote societarie dell'azienda, cosa che fu frenata dalla situazione già debitoria dell'azienda. Si chiama socializzazione dell'azienda. Non per forza conicide con un socialismo nazionale. Nessuna confusione.
sulla mia associazione tui ringrazio ma non abbiamo bisogno di essere pubblicizzati da chi non sa cosa pubblicizzare.
Sul socialismo nazionale, che è un estensione a livello politico del concetto che oggi viene considerato solo in economia e che esiste da secoli rimango dell'idea che è il miglior sistema possibile, e comunque, anche in ui sistema non socialista come il nostro, la pertecipazione del cittadino deve seguire altre vie e non quella (o solo quella ) del voto. Nessuna utopia, tutto semplice.


Sono convinto che alcuni gelesi e non solo, oggi conoscono ARIA NUOVA grazie a questo forum: sarà pessimo come marketing pubblicitario, ma tant'è. Non credo che la partecipazione dei dipendenti alle quote societarie dell'azienda equivalga a socializzare un'azienda, ad ogni modo dovresti distinguere tra il corporativismo del primo fascismo (vedi Carta del Lavoro) e la socializzazione dell'ultimo fascismo, poichè, ribadisco (con o senza piedistallo) che tendi a confondere le due cose. Ci sono strumenti di democrazia diretta del popolo (Petizione, Iniziativa Legislativa, Referendum), c'è la Libertà d'Associazione, c'è la Libertà di Riunione, c'è la Libertà di manifestazione del pensiero nella nostra Costituzione, ma agli italioti non sembra interessare molto. Mentre c'è l'ipotesi di Sindacato Unitario nelle nostra Costituzione, e l'Italiozia ne produce almeno 3 Federali (principali responsabili della situazione Alitalia): a questo gli italioti si sono fortemente interessati. A parole ogni sistema è buono, anche il Socialismo Nazionale, ma alla prova dei fatti? La terza via non ha retto: maledetti sionisti!


Mi spiace distruggere le tue convinzioni ma non hanno retto ne la prima ne la seconda via. Le due forme di socializzazione, corporativismo promofascista e socialissazione tardofascista nascono da un unica idea e da uno stesso obiettivo. Realizzare lo stato socilaista partecipativo. Il malfunziionamento di un sistema dipende dalla degenerazione di un sistema stesso per scelte di circostanza non azzeccate. Durante il periodo fascista in particolare molti storici e anche molti gerarchi dell'epoca (Bottai e lo stesso Gentile) attribuirono alle nomine dei vertici delle corporazioni fatte dal governo centrale anzichè da una scelta interna alla corporazione. Comunque sia non sono legato all'evento, ma all'idea. Non mi importa restaurare ma proporre. Riguardo alle altre forme di democrazia diretta sono forme che possono continuare ad esistere in quelsiuasi altro sistema ma verrebbero decisamente assorbite dal sistema si partecipazione. Le grosse decisioni vengono prese senza il coinvolgimento delle parti. Il sindacato, per quanto lo ritengo una istituzione buona ma malfunzionante, è sempre una organizzazione esterna alla corporazione (per semplicità la chiamo cosi) e l'associazionismo, come avvine nel piccolo a Gela, è una libera iniziativa dei cittadini, ma che non ha, potere consultivo nella formulazione di leggi o di provvedimenti. Almeno nel settore in cui ARIA NUOVA si muove (ambiente, tutela del patrimonio storico paesaggistico, diritti dei cittadini) abbiamo più volte assistito a commissioni parlamentari che vengono a gela a fare task force o indagioni sul settore insieme a vertici ENI (questi si che stranamante hanno potere consultivo pur trattandosi di soggetto privato non rappresentativo e colpevole del danno) e politici locali, escludendo le forme d democrazia diretta previste dalla legge.
A livello piò ampio, le organizzazioni massonico-sioniste, che tu continui ad citare con fine ed inefficace umorismo, hanno tolto potere ai singoli governi. Continua ad irridere la vicenda ma stranamente ogni volta che si indaga su commistioni politica-massoneria i pm vengono in qualche modo ostacolati (woodcock, de magistris etcc). Qualcosa che il tuo sistema democratico vuole nascondere al popolo? e qeulli che dovrebbero cambiare le regole e realizzare il tuo stato bipartitista, finora non hanno fatto parte di questo gioco? Hanno servito prima interessi internazionali, poi un contentino a bruxelles tanto per dare senso al circolo ricreativo chiamato UE, poi se resta tempo diamo un contentino ai cittadini italiani. E questa gente che ha giocato sporco, che ha distrutto ogni forma di entusiasmo per la politica riducendola a numeri, che ha tolto senza discutere sovranità al nostro stato per imporre agli italiani sistemi non appartenenti alla nostra cultura, dovrebbero cambiare le regole? forse le cambieranno ma per rafforzarsi. forse un giorno mi convincerò del contrario, io vedo sempre la stessa gente, lo stesso modo di fare politica, la stessa assenza di idee, gli stessi modi di intendere lo Stato che finora hanno prodotto disfunzioni su disfunzioni. L'unica cambiamento è un cambiamento di sistema, non di nomi o di partiti


Finalmente sei uscito fuori con un pensiero compiuto, non avevo ancora capito se ci sei o ci fai: del resto, dietro una tastiera non è così facile conoscersi.
Per me non esistono vie se non nei comuni: non m'interessano nè la prima, nè la seconda, nè la terza via e ti rassicuro che non hai distrutto alcuna convinzione; quindi non dispiacerti. Considero la democrazia diretta il più nobile degli ideali e la democrazia partecipativa come un sacrosanto diritto dei cittadini insito nello stesso concetto di democrazia. Ciò che mi fa prendere le distanze dai tuoi discorsi è l'alternativa radicale che proponi, il quadro ideologico in cui la inserisci e, prima di tutto, l'impostazione metodologica.
Il problema non è nel valore democratico, ma nel metodo democratico, ossia gli strumenti a disposizione. In un piccola realtà territoriale, come la polis greca per fare classico esempio di letteratura, la democrazia diretta era ancora possibile, ma con la comparsa degli Stati Nazionali la democrazia rappresentativa è diventata il male necessario: non se ne può fare a meno, in quanto è fisicamente impossibile che tutti i cittadini partecipino attivamente alla vita politica del proprio Stato. Quando parlo di impostazione metodologica errata mi riferisco alla circostanza secondo cui la via che proponi (sebbene senza l'intenzione di restaurare), vale a dire lo Stato Socialista Partecipativo, è viziata in partenza poichè non esclude il principio di rappresentanza, ma lo cambia: passando dalla rappresentanza politica a quella degli interessi. Negli Stati nazionali, la rappresentanza è necessaria: nel caso che proponi, cambiano gli strumenti, non il principio in sè. Ci sarà sempre un potere centrale rappresentativo della periferia, che dopo un'iniziale fase di entusiasmo carismatico tenderà a burocratizzarsi, ad estendere i suoi tentacoli, a subire sempre più l'azione di poteri forti e con essi scendere a ulteriori compromessi perchè senza di essi non sarebbe neanche riuscito ad instaurarsi e consolidarsi. Paradossalmente, i casi empirici ci dicono che in una forma di Stato, la rappresentanza degli interessi è meno diretta della rappresentanza politica tramutandosi in una serie di scatole cinesi in cui il rapporto tra il cittadino ed il rappresentante a cui spetta il decision-making, si disperde in una serie di livelli gerarchici a formare una struttura piramidale rigida, poco dinamica e scarsamente flessibile. Francamente, ciò non mi piace.
Non ci sono slogan in queste parole, non c'è ideologia, ma semplice e pura lettura scientifica: vorrei che qualcuno parlasse in questi termini un giorno nei media italioti. Non sarebbe forse questa una censura? A me interessa l'efficienza e, soprattutto, l'efficacia dell'azione governativa (a tutti i livelli: centrale, funzionale e decentrato) e non il suo valore: la battaglia anti-mafia del nostro sindaco Crocetta, per farti un esempio a noi più vicino, ha un alto valore simbolico ma se alla lunga si rivela inefficace, non cambierà alcunchè, anzi potrebbe avere un effetto boomerang sulla nostra città.
Il problema non è nel principio di rappresentanza, ma negli strumenti a disposizione. L'insidia per un'associazione che si batta nell'interesse della collettività, come ARIA NUOVA, su argomenti così palesemente manifesti come l'inquinamento, non è la censura dei media locali, ma l'indifferenza dei cittadini che deriva dalla mancanza di risposte delle istituzioni: la causa del fatto che il sindaco non vi riceva, o che nei processi il giudice non vi convoca, non è imputabile al principio di rappresentanza, ma agli strumenti inefficaci. Perchè uno che denuncia in questa città, come in qualsiasi altra, debba farsi ricevere dal sindaco? Questa è una stortura che nulla a che a vedere con la democrazia rappresentativa. Le denunce vanno fatte alla magistratura a cui si accede per pubblico concorso non per elezione. Se la giustizia è lenta, i giudici non pagano mai, non ha a che vedere con l'istituto della rappresentanza politica, ma con una presunta autonomia del potere giudiziario che non è tale in quanto l'organo di autogoverno, il CSM, è politicizzato tanto quanto il Parlamento con l'aggravante che non esiste alcun collegamento con l'elettorato. E' singolare che tu legga in queste parole discredito verso la tua associazione: il sospetto è che tu lo faccia con pregiudizio.
Oggi, con Internet è possibile superare barriere fisiche principale ostacolo della democrazia diretta: ad esempio, perchè sul tema ambientale anzichè creare forum di discussione, non collaborate in rete con altre associazioni che conducono le stesse battaglie per creare un vero e proprio sito web dove elaborare veri e propri progetti di legge e dare attuazione al principio di iniziativa legislativa popolare previsto dalla nostra Costituzione e palesemente disatteso? Non ti sembra anche questa democrazia partecipativa (aggiungo spontanea ed al di fuori di ogni riferimento politico-ideologico)? Fermo restando che, l'eventuale progetto di legge rimarrà nei meandri e non verrà mai approvato perchè la dittatura del parlamento italiano rimarrà tale se non cambiano le regole del gioco stabilite dalla legge fondamentale e non perchè siamo in una democrazia rappresentativa. La vera questione è che l'Italiota non vuole interessarsi di politica ogni giorno, ma 1 volta tanto col voto e se potesse fare a meno di questo, non si dispiacerebbe affatto: l'importante è che ci sia calcio, corna e lacrime in tv. Chi la dovrebbe fare la rivoluzione?


lunedì 7 aprile 2008, ore 15:33
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