Dopo tante lotte e battaglie intraprese dal Movimento pro polo oncologico, successivamente appoggiato dal comitato spontaneo ex lavoratori clorosoda e da altre realtà di locali, il tutto con la collaborazione fondamentale del direttore sanitario dell’ospedale di Gela, dott. Ettore Costa e con l‘appoggio dell’ex Sottosegr. alla Sanità, l’On Gianpaolo Patta, nonché firmatario del Decreto che ufficializzava lo stanziamento dei fondi per la radioterapia, la nostra città vinceva la sua prima battaglia a favore dei malati di cancro.
 

Infatti, dopo manifestazioni, incatenamenti, e altre forme di protesta dovuti a un “ tira e molla” della Regione, la quale per motivi ignoti e sicuramente futili, non riconosceva la città di Gela come bisognosa di un dip. Oncologico, la questione si è risolta positivamente: individuando nell’ Ospizio marino, il luogo che ospiterà  la struttura della radioterapia con gli annessi e connessi.

A “lavoro” quasi finito, però, c’è qualcuno che non è soddisfatto di tutto ciò:

il nostro artista Enzo Miceli, dichiara “guerra” alla radioterapia, in difesa delle mura dell’Ospizio marino, perché caratteristiche e antiche. L’ artista minaccia la formazione di un movimento e una raccolta firme in favore delle mura che hanno ospitato pure l’ex magistrale. Le sue parole hanno trovato eco anche nel consigliere comunale Grazio Trufolo.

Di tutt’altro parere è la FGCI che afferma le parole di Miceli fuori luogo, fuori tempo e fuori da ogni logica in quanto che tutto l’iter che ha portato la città di Gela al finanziamento del dip. Oncologico di 2° Liv. è stato fatto alla luce del giorno e da diversi anni.

La soluzione la si potrebbe trovare nelle parole del prof.  Mulè, presidente dell’Archeoclub di Gela, che ha chiesto al dott. Costa se fosse possibile stornare una piccola parte dei denaro stanziato per la costruzione della struttura sanitaria - circa 9 Milioni di euro - per poter “smontare” mattone per mattone l’ingresso dell’ Ospizio marino per poi ricostruirlo in un altro posto.