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La storia dell'oliva

La pianta di ulivo è stata la prima ad essere selezionata dall'uomo: la sua storia e quella delle civiltà mediterranee si intrecciano da oltre settemila anni.
La coltivazione di queste piante ebbe inizio nei paesi del Mediterraneo orientale. Cinquemila anni fa, in questa zona, la produzione ed il commercio dell'olio divennero una fra le principali risorse economiche. Grazie all'opera dei Micenei, dei Fenici, dei Greci e dei Romani l'olivo giunge ad essere una delle principali colture agricole del Mediterraneo e l'olio fu usato per molti usi quotidiani. L'ulivo venne travolto dalla crisi politica, economica e militare dettata dalla caduta dell'Impero Romano e l'olio tornò ad essere un elemento raro, prezioso e riservato ad usi religiosi o a pochi privilegiati.
Dal Medio Evo, attraverso i secoli, si sono consolidate le tradizioni delle grandi aree oleicole di oggi e l'albero di ulivo è tornato ad essere uno degli elementi più importanti del paesaggio mediterraneo.
L'olivo si potrebbe quasi definire una pianta immortale grazie alla sua capacità di rigenerarsi dalla ceppaia. Le caratteristiche botaniche, l'aspetto, le varietà diffuse nel Mediterraneo, il portamento, il ciclo vegetativo annuale, l'impianto e le pratiche colturali di un oliveto ci permettono di apprezzare le peculiarità per molti versi eccezionali di questo albero.
Come gli antichi, anche noi possiamo dire che il Mediterraneo inizia e finisce con l'olivo. L'olio d'oliva è da millenni uno dei prodotti e delle merci più preziose del Mediterraneo.
Le aree oleicole lo esportavano, a caro prezzo, verso i popoli che non erano in grado di produrlo e che, ben presto si sforzavano di iniziare la coltivazione dell'olivo.
L'olio e l'olivo si sono quindi diffusi verso occidente in tutto il mondo allora conosciuto, dalle coste di Siria e Palestina fino all'oceano Atlantico. Lungo questo viaggio l'olivo vede nascere alcune delle più importanti civiltà antiche.
L'olivo iniziò dalle città della Fenicia il proprio viaggio, che si svolgeva sotto la protezione del dio Melqart, più tardi identificato con Eracle o Ercole. A bordo delle navi dei mercanti fenici di Tiro l'olivo oltrepassò lo stretto di Gibilterra e a Cadice, in un altro tempio di Melqart fu collocata l'immagine di un olivo che segnava la fine del suo viaggio e del Mediterraneo.
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L'ulivo fa una prima timida comparsa in Italia tremilacinquecento anni fa, ma si diffonde ad opera dei mercanti fenici, cartaginesi e dei coloni greci soprattutto a partire dal VII secolo a.C. Etruschi ed Italici acquistano l'olio dai mercanti greci e fenici ed iniziano ad apprendere da questi popoli le tecniche di coltivazione dell'olivo e di estrazione olearia.
Autori latini come Catone e Columella scrissero volumi per spiegare come si devono coltivare gli olivi e come produrre l'olio migliore.
Le ricerche moderne hanno messo in luce proprietà e principi attivi dell'olio d'oliva che spiegano l'enorme fortuna e la lunga tradizione dei cosmetici a base oleosa tra le civiltà del Mediterraneo.
Fin dagli albori della storia i cosmetici hanno assunto un ruolo che spesso sconfinò nelle pratiche mediche e nei rituali religiosi.
Davanti allo specchio, fra vasetti di olio cosmetico e strumenti studiati per esaltare il fascino e la perfezione del corpo, hanno sorriso i personaggi simbolo di bellezza nel mondo antico: Afrodite, Elena, Cleopatra...
L'ulivo è il simbolo mediterraneo per eccellenza.
Le suggestioni religiose, artistiche, spirituali e letterarie ad esso collegate costituiscono un fenomeno impressionante e antico.
L'olio di oliva ha alimentato i lumi nei templi egizi del Dio Ra, nel Tempio di Salomone a Gerusalemme, nelle chiese e nelle moschee. E' stato considerato sacro agli dei fenici, ittiti, greci prima ancora che nelle grandi religioni monoteistiche.
Le sue fronde simboleggiano da millenni la pace, l'onore e la vittoria; il suo olio consacra Re, Sacerdoti e Vescovi, unge i credenti, infonde loro forza, speranza e salvezza, scandendo la nascita, la morte ed i momenti più importanti della loro vita.